La presentazione
Il 22 Marzo 2014 nell'Aula Magna dell'Istituto Agrario "Damiani" di Marsala si è tenuta la presentazione del libro di Nino Ienna. Erano presenti moltissimi marsalesi e persone provenienti da varie parti della Sicilia.
Fra gli altri è giusto ricordare i familiari del Chierico Vincenzo Sagona, di Carmelo Orlando, di Giovanni Caravello, dei fratelli Lo Presti, di Francesco Ruffino, di Salvatore Madelio e alcuni sopravvissuti.
Ha moderato la presentazione la Dott.ssa Rosa Rubino, Direttrice del Vomere.
Dopo un minuto di silenzio, accompagnato dal suono del Silenzio d'Ordinanza, e dalla commozione di tutti i presenti, la Dott.ssa Rubino ha introdotto alla presentazione, raccontando di come Il Vomere sia stato lieto di editare il libro di Nino Ienna, sia perché si tratta di una pagina della storia marsalese dimenticata, sia per rispetto a quelle giovani vittime, che il libro onora con delicatezza e amore.
Ha, dunque, preso la parola l'assessore Eleonora Lo Curto, che ha portato il saluto dell'Amministrazione comunale, incentrando il suo intervento sul connubio fra memoria e cultura, perché non esiste cultura senza memoria e fatti come quello accaduto il 1 Maggio 1964 a Marsala non possono essere dimenticati.
Pieno di commozione è stato l'intervento di Nino Ienna, autore del libro, che ha ricordato come l'idea di questo lavoro sia nata durante un dialogo con il prof. Piazza, in cui si parlava del pericolo che dopo 50 anni quell'episodio, che fu il più tragico episodio accaduto a Marsala dal dopoguerra, fosse stato dimenticato. Così Nino, unitamente all'Associazione "Porta d'Occidente", che presiede, ha messo in moto la macchina della memoria, che sfocia in questo primo passo del libro.
Quasi a continuazione dell'intervento di Nino, ha preso la parola il prof. Elio Piazza, all'epoca dei fatti Direttore del plesso "Lombardo Radice", dove Antonino Messina e Carmelo Orlando svolgevano tirocinio presso le scuole elementari e studiavano presso le superiori. Ha raccontato della sua rabbia e indignazione per la famosa indicazione stradale trasformata da Via Messina e Orlando a Via M. Orlando, e di come si sia prodigato affinché fosse resa giustizia ad Antonino ripristinando la precedente dicitura. Proprio da questo episodio è nata l'idea del libro per non dimenticare.
Viene letto dalla bella voce di Francesco Giacalone un brano tratto dal libro che narra del giorno prima la tragedia, basandosi sulle figure di Giovanni Caravello e Mimmo Papaleo, l'autore li fa diventare protagonisti di quelle ultime ore di spensieratezza fra giochi, preghiere e festosa attesa del giorno di festa.
Subito dopo hanno preso la parola Mario Lo Presti, fratello dei piccoli Lo Presti, e Giuseppe Ruffino, fratello di Francesco, entrambi erano, oltre che familiari, anche convittori dell'Istituto, ed erano presenti quel terribile giorno. Hanno così reso una breve testimonianza.
Giacalone legge il secondo brano scelto, che narra quella mattina, i preparativi, l'arrivo al lido Marinella, la partenza, la tragedia. La commozione è palpabile.
Prende la parola, quindi, Mario Benigno, sopravvissuto, all'epoca dei fatti quattordicenne, la sua testimonianza è toccante, commovente e, a tratti, straziante, il vivido ricordo di quegli attimi di terrore, suscita nel testimone e in tutti i presenti commozione e lacrime.
Giacalone legge il terzo brano scelto, che si incentro sul "giorno dopo", quando, finita la concitazione della tragedia, si deve adesso fare i conti con il dolore.
L'avv. Diego Maggio, anch'egli alunno della Casa della Divina Provvidenza all'epoca dei fatti, prende per ultimo la parola, parlando della necessità della memoria di questa tragedia, troppo a lungo dimenticata.
Giacalone legge, infine, la poesia "I fiori recisi di Marsala" di Giovanni Carovello Grasta, che conclude anche il libro di Ienna.
A chiusura di tutto chiede di prendere la parola Don Gino Costanza, attuale direttore della Casa della Divina Provvidenza che, dopo aver rinnovato la disponibilità dei Salesiani a ravvivare questa memoria sopita, invita tutti i presenti a pregare insieme per i ragazzi.
Lungi dall'essere un mero atto istituzionale, la presentazione del libro è stato un momento di profonda commozione per tutti i presenti, è stata particolarmente toccante la commozione dell'autore che, non essendo né parente né essendo ancora nato all'epoca dei fatti, potrebbe apparire insensata. Nino Ienna, invece, ha dimostrato un profondo amore per la sua terra e una profonda sensibilità per il dolore delle famiglie che hanno perso una giovane speranza in quel triste giorno e di questo gli siamo tutti grati.
Il ringraziamento delle famiglie va anche al Vomere, che diverse volte negli anni ha ricordato, quando gli altri facevano silenzio, quel 1 Maggio 1964, e ora, nuovamente, si è messo in prima linea per la memoria. Grazie anche a tutti coloro che hanno voluto parlare e ai presenti, che hanno dimostrato che, pur nel silenzio, Marsala, che è stata quella "madre", che per ultima ha salutato quei ragazzi e per prima li accolti fra le braccia, non ha dimenticato.
Fra gli altri è giusto ricordare i familiari del Chierico Vincenzo Sagona, di Carmelo Orlando, di Giovanni Caravello, dei fratelli Lo Presti, di Francesco Ruffino, di Salvatore Madelio e alcuni sopravvissuti.
Ha moderato la presentazione la Dott.ssa Rosa Rubino, Direttrice del Vomere.
Dopo un minuto di silenzio, accompagnato dal suono del Silenzio d'Ordinanza, e dalla commozione di tutti i presenti, la Dott.ssa Rubino ha introdotto alla presentazione, raccontando di come Il Vomere sia stato lieto di editare il libro di Nino Ienna, sia perché si tratta di una pagina della storia marsalese dimenticata, sia per rispetto a quelle giovani vittime, che il libro onora con delicatezza e amore.
Ha, dunque, preso la parola l'assessore Eleonora Lo Curto, che ha portato il saluto dell'Amministrazione comunale, incentrando il suo intervento sul connubio fra memoria e cultura, perché non esiste cultura senza memoria e fatti come quello accaduto il 1 Maggio 1964 a Marsala non possono essere dimenticati.
Pieno di commozione è stato l'intervento di Nino Ienna, autore del libro, che ha ricordato come l'idea di questo lavoro sia nata durante un dialogo con il prof. Piazza, in cui si parlava del pericolo che dopo 50 anni quell'episodio, che fu il più tragico episodio accaduto a Marsala dal dopoguerra, fosse stato dimenticato. Così Nino, unitamente all'Associazione "Porta d'Occidente", che presiede, ha messo in moto la macchina della memoria, che sfocia in questo primo passo del libro.
Quasi a continuazione dell'intervento di Nino, ha preso la parola il prof. Elio Piazza, all'epoca dei fatti Direttore del plesso "Lombardo Radice", dove Antonino Messina e Carmelo Orlando svolgevano tirocinio presso le scuole elementari e studiavano presso le superiori. Ha raccontato della sua rabbia e indignazione per la famosa indicazione stradale trasformata da Via Messina e Orlando a Via M. Orlando, e di come si sia prodigato affinché fosse resa giustizia ad Antonino ripristinando la precedente dicitura. Proprio da questo episodio è nata l'idea del libro per non dimenticare.
Viene letto dalla bella voce di Francesco Giacalone un brano tratto dal libro che narra del giorno prima la tragedia, basandosi sulle figure di Giovanni Caravello e Mimmo Papaleo, l'autore li fa diventare protagonisti di quelle ultime ore di spensieratezza fra giochi, preghiere e festosa attesa del giorno di festa.
Subito dopo hanno preso la parola Mario Lo Presti, fratello dei piccoli Lo Presti, e Giuseppe Ruffino, fratello di Francesco, entrambi erano, oltre che familiari, anche convittori dell'Istituto, ed erano presenti quel terribile giorno. Hanno così reso una breve testimonianza.
Giacalone legge il secondo brano scelto, che narra quella mattina, i preparativi, l'arrivo al lido Marinella, la partenza, la tragedia. La commozione è palpabile.
Prende la parola, quindi, Mario Benigno, sopravvissuto, all'epoca dei fatti quattordicenne, la sua testimonianza è toccante, commovente e, a tratti, straziante, il vivido ricordo di quegli attimi di terrore, suscita nel testimone e in tutti i presenti commozione e lacrime.
Giacalone legge il terzo brano scelto, che si incentro sul "giorno dopo", quando, finita la concitazione della tragedia, si deve adesso fare i conti con il dolore.
L'avv. Diego Maggio, anch'egli alunno della Casa della Divina Provvidenza all'epoca dei fatti, prende per ultimo la parola, parlando della necessità della memoria di questa tragedia, troppo a lungo dimenticata.
Giacalone legge, infine, la poesia "I fiori recisi di Marsala" di Giovanni Carovello Grasta, che conclude anche il libro di Ienna.
A chiusura di tutto chiede di prendere la parola Don Gino Costanza, attuale direttore della Casa della Divina Provvidenza che, dopo aver rinnovato la disponibilità dei Salesiani a ravvivare questa memoria sopita, invita tutti i presenti a pregare insieme per i ragazzi.
Lungi dall'essere un mero atto istituzionale, la presentazione del libro è stato un momento di profonda commozione per tutti i presenti, è stata particolarmente toccante la commozione dell'autore che, non essendo né parente né essendo ancora nato all'epoca dei fatti, potrebbe apparire insensata. Nino Ienna, invece, ha dimostrato un profondo amore per la sua terra e una profonda sensibilità per il dolore delle famiglie che hanno perso una giovane speranza in quel triste giorno e di questo gli siamo tutti grati.
Il ringraziamento delle famiglie va anche al Vomere, che diverse volte negli anni ha ricordato, quando gli altri facevano silenzio, quel 1 Maggio 1964, e ora, nuovamente, si è messo in prima linea per la memoria. Grazie anche a tutti coloro che hanno voluto parlare e ai presenti, che hanno dimostrato che, pur nel silenzio, Marsala, che è stata quella "madre", che per ultima ha salutato quei ragazzi e per prima li accolti fra le braccia, non ha dimenticato.
Un momento della presentazione, dalla pagina facebook di Nino Ienna.
Il Libro
Il libro di Nino Ienna è scorrevole e si legge con facilità, se non trattasse di tristi vicende, direi che si legge anche con piacere.
E' diviso principalmente in due parti:
nella prima si ricostruisce tutta la vicenda, partendo dalla sera prima di quel tragico 1 Maggio 1964. Prendendo spunto dall'amicizia e dall'antagonismo calcistico fra due dei ragazzi, Giovanni Caravello e Domenico Papaleo, si ricostruiscono le ultime ore, quei tragici attimi, gli avvenimenti seguenti (il salvataggio dei sopravvissuti, il riportare a riva dei corpicini esanimi, la camera ardente, i funerali solenni a Marsala e nei paesi dei ragazzi, le vicende processuali). Il tutto è ricostruito con giornali e documentazione dell'epoca e anche con citazioni prese dal nostro sito.
Nella seconda parte sono inserite, invece, le testimonianze di sopravvissuti, familiari e testimoni: Diego Maggio, Giovanni Bombaci, Salvatore Padovani, Maria Papaleo, Roberto Carovello, Lorenzo Messina, Gaspare Arini, Giovanni Bonventre, Carlo Vinci.
Vi sono, inoltre, due poesie, una dedicata a Nicola Ragona, scritta da Caterina Lombardo; e l'altra dedicata ai ragazzi, dal titolo "I fiori recisi di Marsala", scritta da Giovanni Carovello Grasta, che chiude il libro.
Il libro è una pagina di storia importante per Marsala e per tutta la Sicilia, nonché per la Congregazione Salesiana, una pagina di storia ben raccontata, una pagina di storia che dev'essere ricordata, un libro che merita di essere letto.
E' diviso principalmente in due parti:
nella prima si ricostruisce tutta la vicenda, partendo dalla sera prima di quel tragico 1 Maggio 1964. Prendendo spunto dall'amicizia e dall'antagonismo calcistico fra due dei ragazzi, Giovanni Caravello e Domenico Papaleo, si ricostruiscono le ultime ore, quei tragici attimi, gli avvenimenti seguenti (il salvataggio dei sopravvissuti, il riportare a riva dei corpicini esanimi, la camera ardente, i funerali solenni a Marsala e nei paesi dei ragazzi, le vicende processuali). Il tutto è ricostruito con giornali e documentazione dell'epoca e anche con citazioni prese dal nostro sito.
Nella seconda parte sono inserite, invece, le testimonianze di sopravvissuti, familiari e testimoni: Diego Maggio, Giovanni Bombaci, Salvatore Padovani, Maria Papaleo, Roberto Carovello, Lorenzo Messina, Gaspare Arini, Giovanni Bonventre, Carlo Vinci.
Vi sono, inoltre, due poesie, una dedicata a Nicola Ragona, scritta da Caterina Lombardo; e l'altra dedicata ai ragazzi, dal titolo "I fiori recisi di Marsala", scritta da Giovanni Carovello Grasta, che chiude il libro.
Il libro è una pagina di storia importante per Marsala e per tutta la Sicilia, nonché per la Congregazione Salesiana, una pagina di storia ben raccontata, una pagina di storia che dev'essere ricordata, un libro che merita di essere letto.