Cari parenti e amici dei 17 Angeli dello Stagnone,
il 1 maggio di quest'anno ricorrerà il 60° Anniversario della tragedia che, nelle acque dello Stagnone di Marsala, tolse all'affetto delle famiglie 17 giovani ragazzi: Antonino, Carmelo, Michelangelo, Vincenzo, Giovanni, Domenico, Rosario, Vincenzo, Salvatore, Paolo, Camillo, Francesco, Domenico, Giovanni, Antonino, Michele e Renato.
Come già accaduto 10 anni fa, in occasione del 50°, vogliamo, con l'aiuto del nostro caro amico e amico dei nostri ragazzi, avv. Diego Maggio, organizzare una giornata della memoria a Marsala per il prossimo 1 Maggio.
Tutti coloro che volessero essere aggiornati circa l'evento che sarà organizzato sono pregati di contattare l'amministratore sull'apposita pagina o scrivere un'email a [email protected], in modo tale che possiamo tenervi informati in tempo reale.
Se tra coloro che leggono questo messaggio c'è qualcuno in contatto con persone che possono essere interessate a celebrare il 60° con noi, specialmente i familiari dei 17 ragazzi, chiediamo di farsi tramite e informarli di questa iniziativa.
Sperando che possiate rispondere numerosi a questo invito, vi salutiamo con affetto.
il 1 maggio di quest'anno ricorrerà il 60° Anniversario della tragedia che, nelle acque dello Stagnone di Marsala, tolse all'affetto delle famiglie 17 giovani ragazzi: Antonino, Carmelo, Michelangelo, Vincenzo, Giovanni, Domenico, Rosario, Vincenzo, Salvatore, Paolo, Camillo, Francesco, Domenico, Giovanni, Antonino, Michele e Renato.
Come già accaduto 10 anni fa, in occasione del 50°, vogliamo, con l'aiuto del nostro caro amico e amico dei nostri ragazzi, avv. Diego Maggio, organizzare una giornata della memoria a Marsala per il prossimo 1 Maggio.
Tutti coloro che volessero essere aggiornati circa l'evento che sarà organizzato sono pregati di contattare l'amministratore sull'apposita pagina o scrivere un'email a [email protected], in modo tale che possiamo tenervi informati in tempo reale.
Se tra coloro che leggono questo messaggio c'è qualcuno in contatto con persone che possono essere interessate a celebrare il 60° con noi, specialmente i familiari dei 17 ragazzi, chiediamo di farsi tramite e informarli di questa iniziativa.
Sperando che possiate rispondere numerosi a questo invito, vi salutiamo con affetto.
13 aprile 2024 - Un appello speciale ai marsalesi su LaTr3
27 marzo 2024 - Il Consiglio Comunale di Marsala vota all'unanimità l'istituzione della Giornata Marsalese della Memoria il 1 maggio.
Nella seduta del 27 marzo u.s. il Consiglio Comunale ha approvato all'unanimità un atto di indirizzo che invita l'amministrazione “a patrocinare ufficialmente la prossima celebrazione dei 60 anni dal luttuoso episodio e a inserire stabilmente nel DUP 2004/26 la data del 1° maggio quale “Giornata marsalese della memoria” al fine di assicurarne imperituro ricordo a tutte le successive generazioni e affinché se ne tragga motivo per istituire migliori condizioni di sicurezza per i cittadini, con particolare riferimento alla popolazione scolastica”.
L'iniziativa è stata fortemente voluta dall'Unione Ex Allievi Salesiani, presieduta dall'avv. Diego Maggio, sia come atto di amore verso i nostri 17 ragazzia, sia per l'importanza che tale iniziativa può rivestire anche per l'attualità, come monito alle generazioni presenti e future.
Accogliamo con gratitudine tanta attenzione verso i nostri ragazzi e attendiamo ulteriori nuove.
L'iniziativa è stata fortemente voluta dall'Unione Ex Allievi Salesiani, presieduta dall'avv. Diego Maggio, sia come atto di amore verso i nostri 17 ragazzia, sia per l'importanza che tale iniziativa può rivestire anche per l'attualità, come monito alle generazioni presenti e future.
Accogliamo con gratitudine tanta attenzione verso i nostri ragazzi e attendiamo ulteriori nuove.
27 marzo 2024 - Proiezione delle immagini dei funerali dei 17 Angeli dello Stagnone
Il prossimo 27 marzo presso il Cinema Golden di Marsala, la Banca Marsalese della Memoria proietterà le immagini dei funerali dei nostri 17 angeli, che si svolsero a Marsala, prima che i ragazzi fossero riportati alle loro città di origine.
Le immagini di un funerale possono sembrare qualcosa di macabro, ma in esse si può invece prendere coscienza della immensa ondata d'affetto che il popolo marsalese manifestò dei confronti dei nostri 17 ragazzi. Il dolore immenso della perdita di vite così giovani è stata una ferita che ha sconvolto la città di Marsala, la Sicilia e anche la Congregazione Salesiana, e nelle immagini di questo dolore avvolto dall'amore e dalla preghiera, possiamo ritrovare quella consolazione celeste, che sola può dar sollievo ai cuori affranti.
Chi vorrà potrà prendere parte all'evento che si terrà alle ore 21.30.
Le immagini di un funerale possono sembrare qualcosa di macabro, ma in esse si può invece prendere coscienza della immensa ondata d'affetto che il popolo marsalese manifestò dei confronti dei nostri 17 ragazzi. Il dolore immenso della perdita di vite così giovani è stata una ferita che ha sconvolto la città di Marsala, la Sicilia e anche la Congregazione Salesiana, e nelle immagini di questo dolore avvolto dall'amore e dalla preghiera, possiamo ritrovare quella consolazione celeste, che sola può dar sollievo ai cuori affranti.
Chi vorrà potrà prendere parte all'evento che si terrà alle ore 21.30.
14 marzo 2024 - LaTr3 intervista l'avv. Diego Maggio sulle iniziative per la celebrazione del prossimo 1 maggio.
Gli ex allievi della Casa Divina Provvidenza di Marsala nella persona dell’avvocato Diego Maggio, nel chiedere il patrocinio a Comune per l’imminente ricorrenza del 60° anniversario del naufragio del 1 maggio 1964 , dove persero la vita 17 ragazzi marsalesi salesiani, hanno proposto al sindaco Massimo Grillo che il 1 maggio sia dichiarato “Giornata marsalese della memoria”.
Nel video l'intervista all'avv. Diego Maggio, presidente dell'Unione degli ex allievi.
Nel video l'intervista all'avv. Diego Maggio, presidente dell'Unione degli ex allievi.
11 marzo 2024 - Riunione preparatoria per le celebrazioni del 1 maggio 2024
Carissimi,
come vi avevamo annunciato procedono i preparativi per la Giornata della Memoria del prossimo 1 maggio, in occasione del 60° anniversario della tragedia dello Stagnone.
Si stanno impegnando in questa organizzazione gli Ex Allievi della Casa della Divina Provvidenza di Marsala, presieduti dall'avv. Diego Maggio, e i Padri Salesiani della Casa, che proprio ieri si sono riuniti per trattare l'argomento.
Di seguito il comunicato del presidente agli ex allievi, che sintetizza la riunione.
Prossimamente altri aggiornamenti.
come vi avevamo annunciato procedono i preparativi per la Giornata della Memoria del prossimo 1 maggio, in occasione del 60° anniversario della tragedia dello Stagnone.
Si stanno impegnando in questa organizzazione gli Ex Allievi della Casa della Divina Provvidenza di Marsala, presieduti dall'avv. Diego Maggio, e i Padri Salesiani della Casa, che proprio ieri si sono riuniti per trattare l'argomento.
Di seguito il comunicato del presidente agli ex allievi, che sintetizza la riunione.
Prossimamente altri aggiornamenti.
28 giugno 2023 - L'emittente marsalese La Tr3 dedica un ricordo ai nostri Angeli
Questa sera l'emittente marsalese La Tr3 ha dedicato uno speciale alla Casa della Divina Provvidenza, il luogo dove i nostri 17 angeli vissero gli ultimi giorni della loro vita. Nel corso del documentario si possono vedere i luoghi ancora oggi allietati dalle gioiose grida dei ragazzi, ma si può anche comprendere meglio la missione dei salesiani.
Siamo grati, poi, del ricordo commosso del nostro amico e ex allievo salesiano, avv. Diego Maggio, che ha fatto memoria di quel 1 maggio 1964 e dei nostri 17 Angeli. Ringraziamo con affetto l'emittente, l'avv. Maggio e i Salesiani.
Il video integrale si può visionare sulla nostra pagina facebook I Fiori recisi di Marsala - 1 maggio 1964 (CLICCA QUI).
Siamo grati, poi, del ricordo commosso del nostro amico e ex allievo salesiano, avv. Diego Maggio, che ha fatto memoria di quel 1 maggio 1964 e dei nostri 17 Angeli. Ringraziamo con affetto l'emittente, l'avv. Maggio e i Salesiani.
Il video integrale si può visionare sulla nostra pagina facebook I Fiori recisi di Marsala - 1 maggio 1964 (CLICCA QUI).
Maggio 2022 - Inaugurata l'area della memoria nella Casa della Divina Provvidenza
Il 21 maggio 2022 è stata inaugurata l'area della memoria presso la Casa della Divina Provvidenza, che raccoglie l'ormai ultracentenaria storia dei Salesiani a Marsala, voluti dallo stesso san Giovanni Bosco. E' un tassello importante anche per noi, perché la storia dei nostri 17 angeli è indissolubilmente legata, nella vita e purtroppo anche nella morte, alla storia della Casa della Divina Provvidenza. Lì hanno vissuto e hanno ricevuto quel tesoro umano, culturale, lavorativo e religioso, che è missione dei salesiani donare ai giovani.
Interessante, fra l'altro, la ricostruzione di una camera con i mobili originali dell'epoca, che ci fa sentire più vicini quei dolci giovani, che in quelle camere si sono addormentati sognando, chissà quante volte, il loro futuro.
Interessante, fra l'altro, la ricostruzione di una camera con i mobili originali dell'epoca, che ci fa sentire più vicini quei dolci giovani, che in quelle camere si sono addormentati sognando, chissà quante volte, il loro futuro.
19 maggio 2021 - Il TGR dedica un servizio ai nostri 17 Angeli dello Stagnone
Nell'edizione siciliana del TGR di oggi, 19 maggio 2021, è andato in onda un servizio di Ernesto Oliva sulla tragedia del 1 maggio 1964. Il servizio ripercorre brevemente la vicenda, con l'intervento, fra l'altro, di Diego Maggio, che ha promosso l'iniziativa, portando anche l'invito al Comune di Marsala di istituire una giornata della Memoria.
Il video del servizio si può visionare sulla pagina facebook dedicata ai Fiori recisi di Marsala, cliccando QUI o visitando il sito di RaiNews
Il video del servizio si può visionare sulla pagina facebook dedicata ai Fiori recisi di Marsala, cliccando QUI o visitando il sito di RaiNews
1 maggio 2021 - I nostri 17 angeli ricordati con una Santa Messa nella Casa Divina Provvidenza di Marsala - l'intervento di Diego Maggio
Come ogni anno il nostro caro amico Diego Maggio, ex allievo e amico di molti dei nostri 17 Angeli, ha voluto insieme ai Salesiani ricordarli particolarmente con una Santa Messa di Suffragio nella Casa Divina Provvidenza di Marsala.
Riportiamo di seguito il suo commosso intervento, ringraziando sempre questo grande amico, che tanto si spende per donare ai nostri 17 Angeli il giusto posto nella memoria dei marsalesi. A tal proposito noi, famiglie, appoggiamo le sue proposti inerenti la lapide e la Giornata della Memoria di cui parla nell'intervento.
Mi si chiede di sottolineare questo 57° Anniversario: per quanti di noi hanno reminiscenza dei libri, degli studi, nella filosofia e nella storia della filosofia gli uomini hanno alternativamente creduto che o le cose avvenissero per caso o in ogni accadimento ci fosse l’intervento divino o che ciascuno fosse artefice del proprio destino.
Non possiamo stabilire cosa avvenne quel 1 maggio del 1964 - forse era nel disegno divino -; non possiamo stabilire quello che sarebbe accaduto nei 57 anni successivi se quel fatto non fosse accaduto - 15 famiglie avrebbero avuto una storia e un percorso diverso – (15 perché fra i 17 c’erano due coppie di fratelli, i Lo Presti e i Tirrito).
C’era il mio maestro, non ancora sacerdote, don Vincenzo Sagona, la cui famiglia andai a trovare molti anni dopo; c’erano due magnifici diciassettenni oratoriani, Carmelo Orlando e Nino Messina, che salvarono in tanti prima di affogare anche loro.
Non possiamo stabilire come sarebbe cambiata la storia di questa città, se quel fatto non fosse accaduto. Non possiamo stabilire cosa sarebbe accaduto se i nostri padri e i genitori di quanti non abbiamo partecipato a quella gita perché ci fu impedito - per una premonizione, per una suggestione: il povero mio papà aveva molta diffidenza nei confronti di questo elemento che copre tre quarti o di più di tutto il nostro globo, diceva: “A mari ‘un ci n’è taverna”. Non ce ne fu in quell’unico tratto navigabile della laguna dei Fenici.
Era scritto da qualche parte che dovesse accadere?
Sono tutte domande rimaste senza risposta.
Di certo c’è che dopo 57 anni quanti ne siamo stati in diverso modo coinvolti, lambiti, testimoni, scampati siamo ancora qui a ricordare, quanti non c’erano perché non erano ancora nati lo avranno ascoltato.
Certo è che alcuni di noi, molti di noi per fortuna, hanno voluto custodire la memoria di questa che fu la più disastrosa fra le sciagure accadute nella nostra città dal dopoguerra.
In questo primo maggio RI-CORDIamo, non tanto rammentiamo: ce l’abbiamo nel cuore, ce l’ho negli occhi quelle 17 bare nella chiesa di San Francesco, accanto al vecchio ospedale. Miei compagni, nostri fratelli, figli, chissà queste famiglie cosa avrebbero potuto ancora generare, certo è che dopo molti anni, tanti anni di rimozione dal ricordo viviamo, vogliamo vivere, vogliamo perpetuare una riconciliazione.
Ancora essendo legati a queste mura a questi marmi a queste effigi a questi affreschi che consideriamo casa nostra, la Casa Divina Provvidenza, a prescindere dalla storia della filosofia, possiamo ben dire che tutti noi che siamo sopravvissuti o nati dopo abbiamo voluto custodire la memoria e quanti, pure nella Congregazione Salesiana hanno patito a diversi livelli, a diversi spessori questa immane tragedia di 57 anni fa, hanno voluto che questa casa ci fosse ancora – ne sono state chiuse della altre in Sicilia, la Casa Divina Provvidenza è rimasta – forse per merito di questi 17 angeli che l’hanno voluta custodire.
Io vorrei, tanti di noi vorremmo che questo 1 maggio, oltre alla festa del Lavoro diventasse per Marsala la festa della Memoria e chiedo fin d’ora che quella lapide che volli fare incidere e che i Salesiani vollero collocare accanto alla statua di Don Bosco nel cortile dell’Oratorio, venga posta qui, nella sua sede naturale, affinché come ho voluto scrivere sotto ai 17 nomi: tutti noi continuiamo a ricordare questi nostri fratelli che, in una mattinata poco prima di mezzogiorno di quel giorno di festa, passarono “dal mare al Cielo”.
Il file con l'audio si può ascoltare cliccando sotto "scarica file" si aprirà una pagina che riprodurrà il file audio.
Riportiamo di seguito il suo commosso intervento, ringraziando sempre questo grande amico, che tanto si spende per donare ai nostri 17 Angeli il giusto posto nella memoria dei marsalesi. A tal proposito noi, famiglie, appoggiamo le sue proposti inerenti la lapide e la Giornata della Memoria di cui parla nell'intervento.
Mi si chiede di sottolineare questo 57° Anniversario: per quanti di noi hanno reminiscenza dei libri, degli studi, nella filosofia e nella storia della filosofia gli uomini hanno alternativamente creduto che o le cose avvenissero per caso o in ogni accadimento ci fosse l’intervento divino o che ciascuno fosse artefice del proprio destino.
Non possiamo stabilire cosa avvenne quel 1 maggio del 1964 - forse era nel disegno divino -; non possiamo stabilire quello che sarebbe accaduto nei 57 anni successivi se quel fatto non fosse accaduto - 15 famiglie avrebbero avuto una storia e un percorso diverso – (15 perché fra i 17 c’erano due coppie di fratelli, i Lo Presti e i Tirrito).
C’era il mio maestro, non ancora sacerdote, don Vincenzo Sagona, la cui famiglia andai a trovare molti anni dopo; c’erano due magnifici diciassettenni oratoriani, Carmelo Orlando e Nino Messina, che salvarono in tanti prima di affogare anche loro.
Non possiamo stabilire come sarebbe cambiata la storia di questa città, se quel fatto non fosse accaduto. Non possiamo stabilire cosa sarebbe accaduto se i nostri padri e i genitori di quanti non abbiamo partecipato a quella gita perché ci fu impedito - per una premonizione, per una suggestione: il povero mio papà aveva molta diffidenza nei confronti di questo elemento che copre tre quarti o di più di tutto il nostro globo, diceva: “A mari ‘un ci n’è taverna”. Non ce ne fu in quell’unico tratto navigabile della laguna dei Fenici.
Era scritto da qualche parte che dovesse accadere?
Sono tutte domande rimaste senza risposta.
Di certo c’è che dopo 57 anni quanti ne siamo stati in diverso modo coinvolti, lambiti, testimoni, scampati siamo ancora qui a ricordare, quanti non c’erano perché non erano ancora nati lo avranno ascoltato.
Certo è che alcuni di noi, molti di noi per fortuna, hanno voluto custodire la memoria di questa che fu la più disastrosa fra le sciagure accadute nella nostra città dal dopoguerra.
In questo primo maggio RI-CORDIamo, non tanto rammentiamo: ce l’abbiamo nel cuore, ce l’ho negli occhi quelle 17 bare nella chiesa di San Francesco, accanto al vecchio ospedale. Miei compagni, nostri fratelli, figli, chissà queste famiglie cosa avrebbero potuto ancora generare, certo è che dopo molti anni, tanti anni di rimozione dal ricordo viviamo, vogliamo vivere, vogliamo perpetuare una riconciliazione.
Ancora essendo legati a queste mura a questi marmi a queste effigi a questi affreschi che consideriamo casa nostra, la Casa Divina Provvidenza, a prescindere dalla storia della filosofia, possiamo ben dire che tutti noi che siamo sopravvissuti o nati dopo abbiamo voluto custodire la memoria e quanti, pure nella Congregazione Salesiana hanno patito a diversi livelli, a diversi spessori questa immane tragedia di 57 anni fa, hanno voluto che questa casa ci fosse ancora – ne sono state chiuse della altre in Sicilia, la Casa Divina Provvidenza è rimasta – forse per merito di questi 17 angeli che l’hanno voluta custodire.
Io vorrei, tanti di noi vorremmo che questo 1 maggio, oltre alla festa del Lavoro diventasse per Marsala la festa della Memoria e chiedo fin d’ora che quella lapide che volli fare incidere e che i Salesiani vollero collocare accanto alla statua di Don Bosco nel cortile dell’Oratorio, venga posta qui, nella sua sede naturale, affinché come ho voluto scrivere sotto ai 17 nomi: tutti noi continuiamo a ricordare questi nostri fratelli che, in una mattinata poco prima di mezzogiorno di quel giorno di festa, passarono “dal mare al Cielo”.
Il file con l'audio si può ascoltare cliccando sotto "scarica file" si aprirà una pagina che riprodurrà il file audio.
intervento_di_diego_maggio_-_1-05-2021.opus | |
File Size: | 1051 kb |
File Type: | opus |
1 maggio 2021 - 57° Anniversario
Ancora in emergenza "pandemia" rinnoviamo l'iniziativa "1 minuto in memoria degli Angeli dello Stagnone", invitando tutti a un momento di preghiera e ricordo alle ore 12.00 del 1 maggio.
In concomitanza condividiamo con tutti questo video, postato su youtube dal canale stylemagno, che riporta alcune foto e frame video di quei dolorosissimi giorni.
Ricordare ogni anno questa ormai antica tragedia non è solo un atto di memoria che riguarda il passato, ma è anche un modo per ricordare a tutti, soprattutto ai giovani, che la vita è troppo preziosa per essere sprecata. In periodo in cui morte e violenza sono termini troppo quotidiani per i nostri ragazzi, l'auspicio è che sappiano ritrovare il vero senso della vita, quello più puro, semplice e autentico, e sappiano fare della loro esistenza un dono per se stessi e per tutti.
In concomitanza condividiamo con tutti questo video, postato su youtube dal canale stylemagno, che riporta alcune foto e frame video di quei dolorosissimi giorni.
Ricordare ogni anno questa ormai antica tragedia non è solo un atto di memoria che riguarda il passato, ma è anche un modo per ricordare a tutti, soprattutto ai giovani, che la vita è troppo preziosa per essere sprecata. In periodo in cui morte e violenza sono termini troppo quotidiani per i nostri ragazzi, l'auspicio è che sappiano ritrovare il vero senso della vita, quello più puro, semplice e autentico, e sappiano fare della loro esistenza un dono per se stessi e per tutti.
1 maggio 2020 - 56° Anniversario
Quest'anno l'anniversario del tragico giorno, in cui persero la vita i nostri 17 Angeli nelle acque dello Stagnone di Marsala, ha assunto una dimensione particolare: l'impossibilità di qualunque celebrazione pubblica e di qualunque movimento, ci ha costretti a organizzarci in modo più spirituale e virtuale. E' nata così l'iniziativa "Un minuto di ricordo e preghiera per i 17 Angeli dello Stagnone", celebrato alle ore 12 del 1 maggio, a cui hanno aderito tantissime persone, anche con attestati di affetto e vicinanza alle famiglie e agli amici dei 17 ragazzi.
A Marsala nella Casa della Divina Provvidenza, il direttore dei salesiani, Don Angelo Grasso ha celebrato la mattina la Santa Messa in suffragio dei ragazzi, con uno speciale ricordo, mentre il sindaco di Marsala, dott. Alberto Di Girolamo, ha voluto ricordarli con un post pubblico.
Ringraziamo tutti coloro che si sono voluti unire al nostro ricordo affettuoso e doloro insieme, nella speranza di poter presto riabbracciarci tutti.
A Marsala nella Casa della Divina Provvidenza, il direttore dei salesiani, Don Angelo Grasso ha celebrato la mattina la Santa Messa in suffragio dei ragazzi, con uno speciale ricordo, mentre il sindaco di Marsala, dott. Alberto Di Girolamo, ha voluto ricordarli con un post pubblico.
Ringraziamo tutti coloro che si sono voluti unire al nostro ricordo affettuoso e doloro insieme, nella speranza di poter presto riabbracciarci tutti.
19 Dicembre 2016 - S. Messa in suffragio dei 17 Angeli dello Stagnone
Pubblichiamo la memoria inviataci dal nostro caro amico Diego Maggio, che ha organizzato questa messa di suffragio:
Non ricorreva un anniversario. Non è stata una cerimonia.
Solo una celebrazione. Eucaristica.
Ci siamo ritrovati nella Chiesa di Maria Ausiliatrice accolti dal parroco Don Gino Costanzo) in un freddo lunedì, alla Messa della sera, per ricordare i diciassette scomparsi della più grande sciagura che ha sconvolto Marsala nel dopoguerra. Quel Primo Maggio 1964, mancavano pochi minuti a mezzogiorno. E nell’unico canale in cui la laguna dello Stagnone ha profondità (per tutto il resto, infatti, solo pochi centimetri d’acqua, perfino attraversabili a piedi) la “Giuseppe e Maria”, una delle tre barche ingaggiate per la gita della Casa Provvidenza, si capovolse: forse perché stracarica, forse perché maltenuta.
E così annegarono un chierico Salesiano (don Vincenzo Sagona, di appena 22 anni), gli oratoriani Carmelo Orlando e Antonino Messina (entrambi diciottenni) e gli “interni” Francesco Ruffino, Mimmo Papaleo, Vincenzo Capizzi, Giovanni Caravello, Rosario Mugavero, Salvatore Madelio, Paolo e Camillo Lo Presti (fratelli), Domenico e Giovanni Tirrito (anch’essi fratelli) Michele Borrello, Antonino Ruggirello, Renato Consoli, Michelangelo Turrisi: tutti teen agers, ragazzi di quell’Istituto con quel cortile che ancora risuona delle loro voci durante quelle ricreazioni con decine palloni di altrettante partite in contemporanea.
C’erano i familiari di alcuni di loro in questa Messa natalizia di cinquantadue anni dopo: alcuni venuti apposta perfino da Milano (commovente la quasi novantenne mamma Papaleo), altri da Palermo, da Sommatino, da Balestrate. C’era anche l’amministrazione comunale con l’assessore Clara Ruggieri e il consigliere Mario Rodriquez. E c’eravamo alcuni, allora bambini, che ora abbiamo voluto così ricordare i nostri compagni scomparsi.
Mentre imperversavano vento e pioggia, abbiamo poi scoperto una lapide in marmo. E’ collocata nel cortile dell’Oratorio, accanto alla statua di Don Bosco. Ci sono incisi tutti e diciassette i nomi di quegli Angeli, sotto la scritta “Dal mare al cielo, il Primo Maggio 1964”. Amen.
Diego Maggio
Ringraziamo Diego Maggio per quanto continua a fare per onorare la memoria dei nostri 17 ragazzi, e specialmente lo ringraziamo per aver voluto donare la lapide in marmo posta nel cortile dell'Oratorio, di seguito alcune foto dell'evento.
Non ricorreva un anniversario. Non è stata una cerimonia.
Solo una celebrazione. Eucaristica.
Ci siamo ritrovati nella Chiesa di Maria Ausiliatrice accolti dal parroco Don Gino Costanzo) in un freddo lunedì, alla Messa della sera, per ricordare i diciassette scomparsi della più grande sciagura che ha sconvolto Marsala nel dopoguerra. Quel Primo Maggio 1964, mancavano pochi minuti a mezzogiorno. E nell’unico canale in cui la laguna dello Stagnone ha profondità (per tutto il resto, infatti, solo pochi centimetri d’acqua, perfino attraversabili a piedi) la “Giuseppe e Maria”, una delle tre barche ingaggiate per la gita della Casa Provvidenza, si capovolse: forse perché stracarica, forse perché maltenuta.
E così annegarono un chierico Salesiano (don Vincenzo Sagona, di appena 22 anni), gli oratoriani Carmelo Orlando e Antonino Messina (entrambi diciottenni) e gli “interni” Francesco Ruffino, Mimmo Papaleo, Vincenzo Capizzi, Giovanni Caravello, Rosario Mugavero, Salvatore Madelio, Paolo e Camillo Lo Presti (fratelli), Domenico e Giovanni Tirrito (anch’essi fratelli) Michele Borrello, Antonino Ruggirello, Renato Consoli, Michelangelo Turrisi: tutti teen agers, ragazzi di quell’Istituto con quel cortile che ancora risuona delle loro voci durante quelle ricreazioni con decine palloni di altrettante partite in contemporanea.
C’erano i familiari di alcuni di loro in questa Messa natalizia di cinquantadue anni dopo: alcuni venuti apposta perfino da Milano (commovente la quasi novantenne mamma Papaleo), altri da Palermo, da Sommatino, da Balestrate. C’era anche l’amministrazione comunale con l’assessore Clara Ruggieri e il consigliere Mario Rodriquez. E c’eravamo alcuni, allora bambini, che ora abbiamo voluto così ricordare i nostri compagni scomparsi.
Mentre imperversavano vento e pioggia, abbiamo poi scoperto una lapide in marmo. E’ collocata nel cortile dell’Oratorio, accanto alla statua di Don Bosco. Ci sono incisi tutti e diciassette i nomi di quegli Angeli, sotto la scritta “Dal mare al cielo, il Primo Maggio 1964”. Amen.
Diego Maggio
Ringraziamo Diego Maggio per quanto continua a fare per onorare la memoria dei nostri 17 ragazzi, e specialmente lo ringraziamo per aver voluto donare la lapide in marmo posta nel cortile dell'Oratorio, di seguito alcune foto dell'evento.
8 Novembre 2016 - Cerimonia ufficiale di intitolazione di Via Vittime del 1 Maggio 1964
L'8 Novembre 2016 il Sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo, ha intitolato il Piazzale sito lungo il litorale dello Stagnone ai nostri angeli, da oggi si chiamerà, quindi, Piazzale Vittime del 1 Maggio 1964, quel luogo è il lembo di terra più prossimo al luogo in cui si consumò 52 anni fa la tragedia, che ha colpito 15 famiglie, lasciando per sempre un dolore inconsolabile.
Di seguito riportiamo l'invito, le foto dell'evento, intervento del fondatore di questo sito, letto dall'avv. Diego Maggio, e il resoconto di tre siti giornalistici.
Di seguito riportiamo l'invito, le foto dell'evento, intervento del fondatore di questo sito, letto dall'avv. Diego Maggio, e il resoconto di tre siti giornalistici.
Saluto dell'amministrato di questo sito, letto dall'avv. Diego Maggio
Rivolgo un cordiale saluto, carico di affetto e gratitudine, alle autorità e a tutti i presenti.
Mi rammarico di non poter essere fra di voi, ma motivi di studio mi portano fuori dalla nostra amata Sicilia e non mi è stato possibile rientrare in tempo per questo importante giorno.
Penso di poter parlare a nome di tutti i familiari dei 17 angeli dello Stagnone, che, in quel tragico 1 maggio di 52 anni fa, persero la vita accompagnati solo dalle carezze del mare. Non siamo un’associazione, come in un primo tempo si era pure pensato di fare, perché abbiamo voluto mantenere quel legame semplice d’amore che, naturalmente, lega ciascuno di noi a quei 17 ragazzi e, in quei 17 ragazzi ci lega, famiglia con famiglia, amico con amico; per questo, pur non avendo alcuna regola né statuto, siamo riusciti a realizzare tante belle cose in memoria dei nostri cari: il sito internet “I fiori recisi di Marsala”, il libro “Gli angeli dello Stagnon” scritto da Nino Ienna, le celebrazioni nel 50° anniversario, e, ultima ma non ultima, l’intitolazione di questo piazzale al loro ricordo. Il tutto è avvenuto per l’affetto che tanti hanno avuto verso i nostri ragazzi, per averli conosciuti o per averli voluti bene pur senza aver mai avuto la fortuna di incontrarli. Fra i tanti nomi che si potrebbero fare, ma che per brevità non mi è possibile ricordare, mi è caro ringraziare l’avvocato Diego Maggio, che tanto si è prodigato per la buona riuscita delle iniziative passate e odierne, e che oggi mi fa la grazia di prestarmi la sua voce.
In questo cammino, che è stata una scommessa nata dal ritrovamento di qualche ritaglio di giornale, che parlava di mio zio Giovanni Caravello e dei suoi compagni, vi è stato anche un grande aiuto che ci è arrivato direttamente dai nostri ragazzi: non un caso, infatti, ma il concaternarsi di tante casualità, ha fatto sì che le famiglie si siano potute riunire, due anni e mezzo fa, per ricordare i propri figli e fratelli. E se un caso si può accettare come tale, tante casualità sembrano rivelare un disegno, che mi piace pensare sia stato fatto da tante giovani mani, che insieme si sono riunite per la buona riuscita di tutto.
Oggi, finalmente, una cerimonia ufficiale sancisce un’antica promessa, quella di intitolare questo luogo, prossimo al lembo d’acqua dove avvenne la tragedia, alla memoria delle vittime di quel triste giorno, in cui tutta Marsala si unì al pianto di 15 famiglie per la perdita di tante giovani speranze.
Nelle nostre città spesso le vie sono dedicate a personaggi illustri per cultura e per virtù, nomi che riecheggiano eroiche imprese o grandi intuizioni; oggi, invece, si dedica un piazzale a 17 semplici ragazzi, alcuni in verità ancora bambini, che non hanno combattuto guerre e di cui non ci rimangono se non poche parole scritte su un quaderno o su qualche letterina, eppure il loro nome dice qualcosa di importante a tutti noi e, da oggi, continuerà a dirlo ai marsalesi, quando leggeranno l’intitolazione di questo luogo: il loro nome dice impegno nello svolgere le piccole cose di ogni giorno, dallo studio al lavoro; il loro nome dice perseveranza in un cammino di perfezionamento di se stessi, non sempre facile da perseguire; il loro nome dice amore incondizionato per il prossimo, fino al supremo sacrificio della vita pur di salvare anche una sola vita in più. Da oggi il loro nome riecheggerà su Marsala non come triste nenia funebre ma come gioioso inno di vita, di una vita che, seppur breve, è stata vissuta così bene e così intensamente, da divenire più preziosa di tante lunghe esistenze.
Ringrazio, quindi, il Sindaco e l’amministrazione comunale, che hanno voluto accogliere il desiderio di molti, donando a noi familiari e amici un’indelebile ricordo dei nostri cari, e a tutta la città di Marsala un’inestimabile tesoro, da cui trarre esempio, soprattutto per i giovani, per vivere bene e vivere davvero.
A tutti giunga il mio fraterno abbraccio, unito alla preghiera affinché, per intercessione dei nostri 17 Angeli, il Signore conceda pace e salute alle nostre famiglie e alla nostra Terra.
Rivolgo un cordiale saluto, carico di affetto e gratitudine, alle autorità e a tutti i presenti.
Mi rammarico di non poter essere fra di voi, ma motivi di studio mi portano fuori dalla nostra amata Sicilia e non mi è stato possibile rientrare in tempo per questo importante giorno.
Penso di poter parlare a nome di tutti i familiari dei 17 angeli dello Stagnone, che, in quel tragico 1 maggio di 52 anni fa, persero la vita accompagnati solo dalle carezze del mare. Non siamo un’associazione, come in un primo tempo si era pure pensato di fare, perché abbiamo voluto mantenere quel legame semplice d’amore che, naturalmente, lega ciascuno di noi a quei 17 ragazzi e, in quei 17 ragazzi ci lega, famiglia con famiglia, amico con amico; per questo, pur non avendo alcuna regola né statuto, siamo riusciti a realizzare tante belle cose in memoria dei nostri cari: il sito internet “I fiori recisi di Marsala”, il libro “Gli angeli dello Stagnon” scritto da Nino Ienna, le celebrazioni nel 50° anniversario, e, ultima ma non ultima, l’intitolazione di questo piazzale al loro ricordo. Il tutto è avvenuto per l’affetto che tanti hanno avuto verso i nostri ragazzi, per averli conosciuti o per averli voluti bene pur senza aver mai avuto la fortuna di incontrarli. Fra i tanti nomi che si potrebbero fare, ma che per brevità non mi è possibile ricordare, mi è caro ringraziare l’avvocato Diego Maggio, che tanto si è prodigato per la buona riuscita delle iniziative passate e odierne, e che oggi mi fa la grazia di prestarmi la sua voce.
In questo cammino, che è stata una scommessa nata dal ritrovamento di qualche ritaglio di giornale, che parlava di mio zio Giovanni Caravello e dei suoi compagni, vi è stato anche un grande aiuto che ci è arrivato direttamente dai nostri ragazzi: non un caso, infatti, ma il concaternarsi di tante casualità, ha fatto sì che le famiglie si siano potute riunire, due anni e mezzo fa, per ricordare i propri figli e fratelli. E se un caso si può accettare come tale, tante casualità sembrano rivelare un disegno, che mi piace pensare sia stato fatto da tante giovani mani, che insieme si sono riunite per la buona riuscita di tutto.
Oggi, finalmente, una cerimonia ufficiale sancisce un’antica promessa, quella di intitolare questo luogo, prossimo al lembo d’acqua dove avvenne la tragedia, alla memoria delle vittime di quel triste giorno, in cui tutta Marsala si unì al pianto di 15 famiglie per la perdita di tante giovani speranze.
Nelle nostre città spesso le vie sono dedicate a personaggi illustri per cultura e per virtù, nomi che riecheggiano eroiche imprese o grandi intuizioni; oggi, invece, si dedica un piazzale a 17 semplici ragazzi, alcuni in verità ancora bambini, che non hanno combattuto guerre e di cui non ci rimangono se non poche parole scritte su un quaderno o su qualche letterina, eppure il loro nome dice qualcosa di importante a tutti noi e, da oggi, continuerà a dirlo ai marsalesi, quando leggeranno l’intitolazione di questo luogo: il loro nome dice impegno nello svolgere le piccole cose di ogni giorno, dallo studio al lavoro; il loro nome dice perseveranza in un cammino di perfezionamento di se stessi, non sempre facile da perseguire; il loro nome dice amore incondizionato per il prossimo, fino al supremo sacrificio della vita pur di salvare anche una sola vita in più. Da oggi il loro nome riecheggerà su Marsala non come triste nenia funebre ma come gioioso inno di vita, di una vita che, seppur breve, è stata vissuta così bene e così intensamente, da divenire più preziosa di tante lunghe esistenze.
Ringrazio, quindi, il Sindaco e l’amministrazione comunale, che hanno voluto accogliere il desiderio di molti, donando a noi familiari e amici un’indelebile ricordo dei nostri cari, e a tutta la città di Marsala un’inestimabile tesoro, da cui trarre esempio, soprattutto per i giovani, per vivere bene e vivere davvero.
A tutti giunga il mio fraterno abbraccio, unito alla preghiera affinché, per intercessione dei nostri 17 Angeli, il Signore conceda pace e salute alle nostre famiglie e alla nostra Terra.
Itacanotizie.it del 9 Novembre 2016
Inaugurato nel litorale della Spagnola, il Piazzale Vittime del 1° Maggio 1964
Il sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo e i familiari dei giovani salesiani che annegarono nelle acque dello Stagnone tanti anni addietro, hanno ieri mattina scoperto il toponimo che indica uno spiazzo sulla litoranea della Spagnola (Punta Palermo) denominato “Piazzale Vittime del 1° maggio 1964”. Nel corso dell’inaugurazione, il primo cittadino, il Consigliere comunale Mario Rodriquez in rappresentanza dell’Assise di Palazzo VII Aprile, Carlo Vinci per i superstiti di quella sciagura e Diego Maggio a nome dei familiari, hanno ricordato con commozione quel tragico giorno di oltre 42 anni fa allorquando niente al mattino faceva presagire quella tragica sciagura in cui persero la vita 17 persone, 16 ragazzi che frequentavano i salesiani e un chierico che li accompagnava. Presenti alla cerimonia oltre ai parenti delle vittime, giunti a Marsala da diverse parti della Sicilia, gli assessori Salvatore Accardi e Clara Ruggieri e un altro superstite, Salvatore Padovani.
Tutti i nomi dei giovani che persero la vita per il ribaltamento delle barca con la quale dalla Marinella dovevano approdare a Mozia, sono stati nominati, uno per uno, da Diego Maggio. A benedire i presenti e il piazzale è stato Don Gino Costanzo, attuale direttore della casa Salesiana di Marsala. La tragedia colpì allora tutta la Sicilia poiché i giovani provenivano da diversi paesi di tutta l’Isola. Erano, complessivamente, 92 ragazzi, dai 6 ai 18 anni, salparono a bordo di tre barche: la “Giovanni III”, la “Vincenzo” e per ultima parte la “Giuseppe e Maria”, con sopra 34 ragazzini. Le condizioni meteorologiche erano buone, era una giornata di sole. Alle ore 11.50 la barca ebbe un sussultò, iniziò ad imbarcare acqua e in poco tempo tutti sono finiti in mare. I ragazzi tentarono di salvarsi tra loro, Carmelo Orlando ne salvò tanti ma perse la sua stessa vita. Come lui anche Antonino Messina, Michelangelo Turrisi, Giovanni Tirrito. Una vera e propria tragedia.
da: http://www.itacanotizie.it/65993-2/
Il sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo e i familiari dei giovani salesiani che annegarono nelle acque dello Stagnone tanti anni addietro, hanno ieri mattina scoperto il toponimo che indica uno spiazzo sulla litoranea della Spagnola (Punta Palermo) denominato “Piazzale Vittime del 1° maggio 1964”. Nel corso dell’inaugurazione, il primo cittadino, il Consigliere comunale Mario Rodriquez in rappresentanza dell’Assise di Palazzo VII Aprile, Carlo Vinci per i superstiti di quella sciagura e Diego Maggio a nome dei familiari, hanno ricordato con commozione quel tragico giorno di oltre 42 anni fa allorquando niente al mattino faceva presagire quella tragica sciagura in cui persero la vita 17 persone, 16 ragazzi che frequentavano i salesiani e un chierico che li accompagnava. Presenti alla cerimonia oltre ai parenti delle vittime, giunti a Marsala da diverse parti della Sicilia, gli assessori Salvatore Accardi e Clara Ruggieri e un altro superstite, Salvatore Padovani.
Tutti i nomi dei giovani che persero la vita per il ribaltamento delle barca con la quale dalla Marinella dovevano approdare a Mozia, sono stati nominati, uno per uno, da Diego Maggio. A benedire i presenti e il piazzale è stato Don Gino Costanzo, attuale direttore della casa Salesiana di Marsala. La tragedia colpì allora tutta la Sicilia poiché i giovani provenivano da diversi paesi di tutta l’Isola. Erano, complessivamente, 92 ragazzi, dai 6 ai 18 anni, salparono a bordo di tre barche: la “Giovanni III”, la “Vincenzo” e per ultima parte la “Giuseppe e Maria”, con sopra 34 ragazzini. Le condizioni meteorologiche erano buone, era una giornata di sole. Alle ore 11.50 la barca ebbe un sussultò, iniziò ad imbarcare acqua e in poco tempo tutti sono finiti in mare. I ragazzi tentarono di salvarsi tra loro, Carmelo Orlando ne salvò tanti ma perse la sua stessa vita. Come lui anche Antonino Messina, Michelangelo Turrisi, Giovanni Tirrito. Una vera e propria tragedia.
da: http://www.itacanotizie.it/65993-2/
Marsalalive.it del 9 Novembre 2016
Marsala, inaugurato il “Piazzale delle Vittime del 1°maggio 1964”Annegarono nelle acque dello Stagnone tanti anni addietro - La cerimonia alla presenza di familiari dei giovani che persero la vita
Marsala – Il Sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo, e i familiari dei giovani salesiani che annegarono nelle acque dello Stagnone tanti anni addietro, hanno ieri mattina scoperto il toponimo che indica uno spiazzo sulla litoranea della Spagnola (Punta Palermo) denominato “Piazzale Vittime del 1° maggio 1964”. In una giornata inclemente (è piovuto insistentemente per quasi tutta la cerimonia) successivamente il primo cittadino, il consigliere Mario Rodriquez in rappresentanza dell’Assise di palazzo VII Aprile, Carlo Vinci per i superstiti di quella sciagura e Diego Maggio a nome dei familiari, hanno ricordato con commozione quel tragico giorno di oltre 42 anni fa allorquando niente al mattino faceva presagire quella tragica sciagura in cui persero la vita 17 persone, 16 ragazzi che frequentavano i salesiani e un chierico che li accompagnava. Presenti alla cerimonia oltre ai parenti delle vittime, giunti a Marsala da diverse parti della Sicilia, gli assessori Salvatore Accardi e Clara Ruggieri e un altro superstite, Salvatore Padovani. Tutti i nomi dei giovani che persero la vita per il ribaltamento delle barca con la quale dalla Marinella dovevano approdare a Mozia, sono stati nominati, uno per uno, da Diego Maggio. A benedire i presenti e il piazzale è stato Don Gino Costanzo, attuale direttore della casa Salesiana di Marsala.
“Si allega una nota storica tratta da “Quella mattina del 1° Maggio….” del sito “I fiori recisi di Marsala – Per ricordare quel 1° Maggio 1964” – Il 1 Maggio 1964, alle ore 11.50, nello Stagnone di Marsala, mentre insieme ai Padri Salesiani si recavano all’Isola di Mothya, 16 giovani allievi e un chierico morirono in un terribile naufragio. La tragedia colpì allora tutta la Sicilia poiché i giovani provenivano da diversi paesi di tutta l’Isola. Erano, complessivamente, 92 ragazzi, dai 6 ai 18 anni, salpati da località “Marinella” a bordo di tre barche. Partono prima le barche “Giovanni III” e “Vincenzo”, per ultima parte la “Giuseppe e Maria”, con sopra 34 ragazzini. Le condizioni meteorologiche sono buone, é una giornata di sole. Alle ore 11.50 la barca ha un sussulto, dell’acqua entra dalla destra, i ragazzi per non bagnarsi si spostano su di un lato, la prua si abbassa, il capobarca si alza per sistemare i ragazzi, sono attimi, la barca si capovolge, i ragazzi che si trovano sul bordo destro finiscono sotto la barca, gli altri sono scaraventati in acqua, la barca capovolgendosi colpisce alcuni, altri con tutte le forze cercano, invano di salvarsi, di nuotare, benché non sappiano nemmeno come fare. I ragazzi cercano di aiutarsi fra loro, chi sa nuotare dà una mano agli altri, i più grandi con spirito eroico cercano di salvare tutti, sono Carmelo Orlando, diciassettenne coraggioso, che riesce a salvare quattro compagni, prima di scomparire fra le acque, forse trasportato al fondo dal peso di quegli altri compagni che cercano la salvezza; il suo grande amico di sempre, Antonino Messina; e Michelangelo Turrisi che, dopo aver salvato due compagni, tornato in acqua per proseguire la sua opera eroica, perse i sensi colpito da un rottame e finì così la sua vita. Si unisce a loro anche il piccolo Giovanni Tirrito, che, per salvare gli amici, viene tirato giù. In circa 8 minuti si consuma così una grande tragedia, con 17 morti e 14 feriti. Le famiglie, ignare di tutto, sono avvertite tempestivamente per mezzo di telegramma e giungono nel pomeriggio a Marsala, ove già la città si trova ai piedi di quei giovani angeli, le cui ali sono state spezzate da una tragedia inaspettata. All’ospedale vi sono i feriti e nella vicina chiesa di San Francesco sono stati approntati dei lettini, ove giacciono i corpi senza vita delle vittime. Tutti i genitori si recano anzitutto in ospedale, sperando nella salvezza per i propri figli, ma alcuni devono tristemente recarsi nella chiesa per ritrovare quel figlio che avevano lasciato vivace e gioioso, ora silente e inerme su un bianco lettino”.
da: http://www.marsalalive.it/2016/11/09/marsala-inaugurato-il-piazzale-delle-vittime-del-1maggio-1964/
Marsala – Il Sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo, e i familiari dei giovani salesiani che annegarono nelle acque dello Stagnone tanti anni addietro, hanno ieri mattina scoperto il toponimo che indica uno spiazzo sulla litoranea della Spagnola (Punta Palermo) denominato “Piazzale Vittime del 1° maggio 1964”. In una giornata inclemente (è piovuto insistentemente per quasi tutta la cerimonia) successivamente il primo cittadino, il consigliere Mario Rodriquez in rappresentanza dell’Assise di palazzo VII Aprile, Carlo Vinci per i superstiti di quella sciagura e Diego Maggio a nome dei familiari, hanno ricordato con commozione quel tragico giorno di oltre 42 anni fa allorquando niente al mattino faceva presagire quella tragica sciagura in cui persero la vita 17 persone, 16 ragazzi che frequentavano i salesiani e un chierico che li accompagnava. Presenti alla cerimonia oltre ai parenti delle vittime, giunti a Marsala da diverse parti della Sicilia, gli assessori Salvatore Accardi e Clara Ruggieri e un altro superstite, Salvatore Padovani. Tutti i nomi dei giovani che persero la vita per il ribaltamento delle barca con la quale dalla Marinella dovevano approdare a Mozia, sono stati nominati, uno per uno, da Diego Maggio. A benedire i presenti e il piazzale è stato Don Gino Costanzo, attuale direttore della casa Salesiana di Marsala.
“Si allega una nota storica tratta da “Quella mattina del 1° Maggio….” del sito “I fiori recisi di Marsala – Per ricordare quel 1° Maggio 1964” – Il 1 Maggio 1964, alle ore 11.50, nello Stagnone di Marsala, mentre insieme ai Padri Salesiani si recavano all’Isola di Mothya, 16 giovani allievi e un chierico morirono in un terribile naufragio. La tragedia colpì allora tutta la Sicilia poiché i giovani provenivano da diversi paesi di tutta l’Isola. Erano, complessivamente, 92 ragazzi, dai 6 ai 18 anni, salpati da località “Marinella” a bordo di tre barche. Partono prima le barche “Giovanni III” e “Vincenzo”, per ultima parte la “Giuseppe e Maria”, con sopra 34 ragazzini. Le condizioni meteorologiche sono buone, é una giornata di sole. Alle ore 11.50 la barca ha un sussulto, dell’acqua entra dalla destra, i ragazzi per non bagnarsi si spostano su di un lato, la prua si abbassa, il capobarca si alza per sistemare i ragazzi, sono attimi, la barca si capovolge, i ragazzi che si trovano sul bordo destro finiscono sotto la barca, gli altri sono scaraventati in acqua, la barca capovolgendosi colpisce alcuni, altri con tutte le forze cercano, invano di salvarsi, di nuotare, benché non sappiano nemmeno come fare. I ragazzi cercano di aiutarsi fra loro, chi sa nuotare dà una mano agli altri, i più grandi con spirito eroico cercano di salvare tutti, sono Carmelo Orlando, diciassettenne coraggioso, che riesce a salvare quattro compagni, prima di scomparire fra le acque, forse trasportato al fondo dal peso di quegli altri compagni che cercano la salvezza; il suo grande amico di sempre, Antonino Messina; e Michelangelo Turrisi che, dopo aver salvato due compagni, tornato in acqua per proseguire la sua opera eroica, perse i sensi colpito da un rottame e finì così la sua vita. Si unisce a loro anche il piccolo Giovanni Tirrito, che, per salvare gli amici, viene tirato giù. In circa 8 minuti si consuma così una grande tragedia, con 17 morti e 14 feriti. Le famiglie, ignare di tutto, sono avvertite tempestivamente per mezzo di telegramma e giungono nel pomeriggio a Marsala, ove già la città si trova ai piedi di quei giovani angeli, le cui ali sono state spezzate da una tragedia inaspettata. All’ospedale vi sono i feriti e nella vicina chiesa di San Francesco sono stati approntati dei lettini, ove giacciono i corpi senza vita delle vittime. Tutti i genitori si recano anzitutto in ospedale, sperando nella salvezza per i propri figli, ma alcuni devono tristemente recarsi nella chiesa per ritrovare quel figlio che avevano lasciato vivace e gioioso, ora silente e inerme su un bianco lettino”.
da: http://www.marsalalive.it/2016/11/09/marsala-inaugurato-il-piazzale-delle-vittime-del-1maggio-1964/
tp24.it del 10 Novembre 2016
Marsala, la piazza di Spagnola intitolata alle vittime della tragedia dello Stagnone
Il Sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo, e i familiari dei giovani salesiani che annegarono nelle acque dello Stagnone tanti anni addietro, hanno scoperto il toponimo che indica uno spiazzo sulla litoranea della Spagnola (Punta Palermo) denominato “Piazzale Vittime del 1° maggio 1964”.
In una giornata inclemente (è piovuto insistentemente per quasi tutta la cerimonia) successivamente il primo cittadino, il consigliere Mario Rodriquez in rappresentanza dell’Assise di palazzo VII Aprile, Carlo Vinci per i superstiti di quella sciagura e Diego Maggio a nome dei familiari, hanno ricordato con commozione quel tragico giorno di oltre 42 anni fa allorquando niente al mattino faceva presagire quella tragica sciagura in cui persero la vita 17 persone, 16 ragazzi che frequentavano i salesiani e un chierico che li accompagnava. Presenti alla cerimonia oltre ai parenti delle vittime, giunti a Marsala da diverse parti della Sicilia, gli assessori Salvatore Accardi e Clara Ruggieri e un altro superstite, Salvatore Padovani. Tutti i nomi dei giovani che persero la vita per il ribaltamento delle barca con la quale dalla Marinella dovevano approdare a Mozia, sono stati nominati, uno per uno, da Diego Maggio. A benedire i presenti e il piazzale è stato Don Gino Costanzo, attuale direttore della casa Salesiana di Marsala.
da: http://www.tp24.it/2016/11/10/istituzioni/marsala-la-piazza-di-spagnola-intitolata-alle-vittime-della-tragedia-dello-stagnone/104593
Il Sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo, e i familiari dei giovani salesiani che annegarono nelle acque dello Stagnone tanti anni addietro, hanno scoperto il toponimo che indica uno spiazzo sulla litoranea della Spagnola (Punta Palermo) denominato “Piazzale Vittime del 1° maggio 1964”.
In una giornata inclemente (è piovuto insistentemente per quasi tutta la cerimonia) successivamente il primo cittadino, il consigliere Mario Rodriquez in rappresentanza dell’Assise di palazzo VII Aprile, Carlo Vinci per i superstiti di quella sciagura e Diego Maggio a nome dei familiari, hanno ricordato con commozione quel tragico giorno di oltre 42 anni fa allorquando niente al mattino faceva presagire quella tragica sciagura in cui persero la vita 17 persone, 16 ragazzi che frequentavano i salesiani e un chierico che li accompagnava. Presenti alla cerimonia oltre ai parenti delle vittime, giunti a Marsala da diverse parti della Sicilia, gli assessori Salvatore Accardi e Clara Ruggieri e un altro superstite, Salvatore Padovani. Tutti i nomi dei giovani che persero la vita per il ribaltamento delle barca con la quale dalla Marinella dovevano approdare a Mozia, sono stati nominati, uno per uno, da Diego Maggio. A benedire i presenti e il piazzale è stato Don Gino Costanzo, attuale direttore della casa Salesiana di Marsala.
da: http://www.tp24.it/2016/11/10/istituzioni/marsala-la-piazza-di-spagnola-intitolata-alle-vittime-della-tragedia-dello-stagnone/104593
1 Maggio 2016 - 52° Anniversario
Una rosa rossa come il cuore che palpita d'amore nel ricordo di chi non c'è più. Una pagina come la vita, breve ma intensa, su cui Dio ha scritto una storia bella con una fine tragica, eppure la fine di questa storia non è su quella pagina, è oltre, è scritta nella rosa, l'ultima parola di questa storia è Amore, Amore nostro nei confronti dei 17 angeli dello Stagnone, Amore loro per noi, Amore di Dio che li accoglie e ci mantiene uniti in una mistica comunione senza spazio e senza tempo.
In questo giorno ricordiamo con gratitudine, ma guardiamo ai nostri 17 Angeli così come adesso essi sono: Vivi nel Cuore di Dio.
In questo giorno ricordiamo con gratitudine, ma guardiamo ai nostri 17 Angeli così come adesso essi sono: Vivi nel Cuore di Dio.
4 Settembre 2015 - Finalmente intitolata la via ai nostri angeli
Un giorno memorabile per noi tutti quello del 4 Settembre 2015, finalmente, dopo tante promesse e parole, il Comune di Marsala ha approvato la delibera che sancisce l'intitolazione di Punta Palermo, in Contrada Spagnola, ai nostri 17 Angeli con il nome di "Largo Vittime del 1 Maggio 1964".
Il sito e i familiari, unitamente agli amici e a tutti coloro che si sono prodigati in quest'opera di memoria, ringraziano il Comune di Marsala per questo grande dono.
Di seguito la delibera.
Il sito e i familiari, unitamente agli amici e a tutti coloro che si sono prodigati in quest'opera di memoria, ringraziano il Comune di Marsala per questo grande dono.
Di seguito la delibera.
1 Maggio 2015
Carissimi amici,
eccoci giunti ancora al 1 Maggio, una data che rimane impressa nei nostri cuori, come la memoria di un evento che ha cambiato per sempre le nostre famiglie. Sono trascorsi 51 anni da quel giorno, in cui la tragica notizia funestò l'Italia intera, 51 anni che non hanno cancellato il ricordo dei volti dolci dei nostri 17 anni, così presto volati negli Eterni recinti.
Ancora oggi li ricordiamo, riportanto al nostro cuore tutto ciò che da loro abbiamo avuto e ringraziandoli per la loro pur breve esistenza.
Una domanda, forse, in questi giorni ritorna nelle nostre menti: chi sarebbero stati se...?
Non vogliamo e non dobbiamo rispondere a una simile domanda, ma chiediamoci, piuttosto, chi sono! Sono 17 angeli, entrati nell'Eternità nel fiore della loro gioventù, 17 angeli che ci guidano e ci proteggono, che ci hanno fatti trovare e incontrare per poterli ricordare solennemente il 1 Maggio dello scorso anno.
Penso ancora e sorrido con quanta tenacia abbiano "importunato" il Signore per far riuscire tutto bene. Li immagino scorazzare tutti intorno a Dio, mentre don Vincenzo Sagona cerca di farli stare tranquilli, e il Signore, con il suo sguardo pieno di amore che dice: Lascia che i piccoli vengano a me!
Che meraviglia che vivono, attendoci per godere insieme con noi di quelle gioie!
Non lasciamo spazio a dolori e rancori in questo giorno, pensiamoli come sono adesso: felici nell'abbraccio d'Amore di Dio. Ri-cordiamoli e lasciamoci ri-cordare da loro, perché se loro sono sempre con noi perché vivono nel nostro cuore, anche noi siamo già in Dio perché viviamo nel loro cuore.
In questo giorno, giunga a tutti voi, cari parenti e amici, l'abbraccio più caro, abbracciamoci fra di noi, abbracciamoci con i nostri 17 angeli, un abbraccio fatto con il cuore e di cuore.
eccoci giunti ancora al 1 Maggio, una data che rimane impressa nei nostri cuori, come la memoria di un evento che ha cambiato per sempre le nostre famiglie. Sono trascorsi 51 anni da quel giorno, in cui la tragica notizia funestò l'Italia intera, 51 anni che non hanno cancellato il ricordo dei volti dolci dei nostri 17 anni, così presto volati negli Eterni recinti.
Ancora oggi li ricordiamo, riportanto al nostro cuore tutto ciò che da loro abbiamo avuto e ringraziandoli per la loro pur breve esistenza.
Una domanda, forse, in questi giorni ritorna nelle nostre menti: chi sarebbero stati se...?
Non vogliamo e non dobbiamo rispondere a una simile domanda, ma chiediamoci, piuttosto, chi sono! Sono 17 angeli, entrati nell'Eternità nel fiore della loro gioventù, 17 angeli che ci guidano e ci proteggono, che ci hanno fatti trovare e incontrare per poterli ricordare solennemente il 1 Maggio dello scorso anno.
Penso ancora e sorrido con quanta tenacia abbiano "importunato" il Signore per far riuscire tutto bene. Li immagino scorazzare tutti intorno a Dio, mentre don Vincenzo Sagona cerca di farli stare tranquilli, e il Signore, con il suo sguardo pieno di amore che dice: Lascia che i piccoli vengano a me!
Che meraviglia che vivono, attendoci per godere insieme con noi di quelle gioie!
Non lasciamo spazio a dolori e rancori in questo giorno, pensiamoli come sono adesso: felici nell'abbraccio d'Amore di Dio. Ri-cordiamoli e lasciamoci ri-cordare da loro, perché se loro sono sempre con noi perché vivono nel nostro cuore, anche noi siamo già in Dio perché viviamo nel loro cuore.
In questo giorno, giunga a tutti voi, cari parenti e amici, l'abbraccio più caro, abbracciamoci fra di noi, abbracciamoci con i nostri 17 angeli, un abbraccio fatto con il cuore e di cuore.
In memoria...
dei 16 ragazzi, periti tragicamente sulle Alpi Francesi in uno schianto aereo, il 24 Marzo 2015:
Linda Bergjürgen
Elena Bleß
Lea Drüppel
Selina Eils
Gina Michelle Gerdes
Ann-Christin Hahn
Julia Hermann
Marleene Koch
Paula Lütkenhaus
Fabio Rogge
Rabea Scheideler
Lea Schukart
Helena Siebe
Steffen Strang
Aline Venhoff
Caja Westermann
e delle loro insegnanti:
Sonja Cercek
Stefanie Tegethoff
Familienmitglieder und Freunde der Engel auf die Stagnone, weinen zusammen mit den Familien von Haltern am See, und bete zu Gott, der Allmächtige, so dass sie frieden und Trost zu geben, und hab die jungen Seelen in seiner ewigen Liebe.
Linda Bergjürgen
Elena Bleß
Lea Drüppel
Selina Eils
Gina Michelle Gerdes
Ann-Christin Hahn
Julia Hermann
Marleene Koch
Paula Lütkenhaus
Fabio Rogge
Rabea Scheideler
Lea Schukart
Helena Siebe
Steffen Strang
Aline Venhoff
Caja Westermann
e delle loro insegnanti:
Sonja Cercek
Stefanie Tegethoff
Familienmitglieder und Freunde der Engel auf die Stagnone, weinen zusammen mit den Familien von Haltern am See, und bete zu Gott, der Allmächtige, so dass sie frieden und Trost zu geben, und hab die jungen Seelen in seiner ewigen Liebe.
25 Marzo 2015 - Una tragedia che si ripete
Un sussulto nel nostro cuore ieri sera, quando, aprendo le notizie, leggiamo che, nel disastro aereo dell'airbus della Germanwings viaggiava una scolaresca di 16 ragazzi con i loro due insegnanti, che tornavano a casa dalla Spagna.
Uno scambio culturale il loro, per approfondire meglio ciò che avevano studiato, partivano una settimana fa dalle loro case ad Haltern am See, e venivano accolti da famiglie spagnole, come figli in casa propria.
Poi i saluti all'aeroporto di Barcellona, gli abbracci, gli arrivederci, forse nostalgici già dell'esperienza vissuta, ma sicuramente ansiosi di ritornare alle loro famiglie lontane, i 16 ragazzi salivano su quell'aereo, uno come tanti altri, chi poteva dirlo?
E le famiglie a casa aspettano il ritorno degli amati figli, fino al ritardo, alle notizie, prima incerte, poi sempre più sicure e alla fine un verdetto senza speranza: l'airbus si è schiantato sulle Alpi francesi, presso Barcellonette, e non c'è possibilità di trovare qualche superstite.
Ancora i corpi non sono stati recuperati, ma già si piangono le 16 giovani vittime, insieme agli altri periti in questo tragico incidente, 150 in tutto, una tragedia nella tragedia.
Possiamo capire il dolore di queste famiglie, possiamo sentire le lacrime solcare i visi stanchi e increduli di parenti e amici, possiamo perché sappiamo, perché abbiamo vissuto.
I familiari e gli amici dei 17 Angeli dello Stagnone si uniscono al dolore delle famiglie dei 16 ragazzi periti in questo tragico incidente e assicurano vicinanza spirituale e preghiera.
Uno scambio culturale il loro, per approfondire meglio ciò che avevano studiato, partivano una settimana fa dalle loro case ad Haltern am See, e venivano accolti da famiglie spagnole, come figli in casa propria.
Poi i saluti all'aeroporto di Barcellona, gli abbracci, gli arrivederci, forse nostalgici già dell'esperienza vissuta, ma sicuramente ansiosi di ritornare alle loro famiglie lontane, i 16 ragazzi salivano su quell'aereo, uno come tanti altri, chi poteva dirlo?
E le famiglie a casa aspettano il ritorno degli amati figli, fino al ritardo, alle notizie, prima incerte, poi sempre più sicure e alla fine un verdetto senza speranza: l'airbus si è schiantato sulle Alpi francesi, presso Barcellonette, e non c'è possibilità di trovare qualche superstite.
Ancora i corpi non sono stati recuperati, ma già si piangono le 16 giovani vittime, insieme agli altri periti in questo tragico incidente, 150 in tutto, una tragedia nella tragedia.
Possiamo capire il dolore di queste famiglie, possiamo sentire le lacrime solcare i visi stanchi e increduli di parenti e amici, possiamo perché sappiamo, perché abbiamo vissuto.
I familiari e gli amici dei 17 Angeli dello Stagnone si uniscono al dolore delle famiglie dei 16 ragazzi periti in questo tragico incidente e assicurano vicinanza spirituale e preghiera.
Condividere, 11 Maggio 2014
Il Vomere del 17 Maggio 2014
Il Vomere del 17 Maggio 2014, particolare dell'articolo "Un libro per ricordare gli Angeli dello Stagnone", pagg. 8 e 10
Il Vomere del 17 Maggio 2014, particolare dell'articolo "Il dovere della memoria", pagg. 8 e 10
Il testo della testimonianza di Mario Benigno si troverà nella sezione "Testimonianze".
Giornale di Sicilia, edizione di Trapani, del 3 Maggio 2014
Giornale di Sicilia, tutte le province, del 1 Maggio 2014
Grazie alla famiglia Ruffino per aver fatto pubblicare il necrologio.
Marsalaviva del 1 Maggio 2014
In occasione del 50° anniversario della sciagura
accaduta l’1 maggio del 1964 presso lo Stagnone di Marsala, quando
perdettero la vita ben 16 giovanissimi ragazzi ed un chierico
dell’Istituto Salesiano di Marsala, l’Associazione Porta d’Occidente
Marsala, presieduta da Nino Ienna, ha organizzato le celebrazioni per
ricordare degnamente quei ragazzi scomparsi.
Si inizierà conla presentazione del libro “GLI ANGELI DELLO STAGNONE – Cronaca di una sciagura annunciata” edito da IL VOMERE presso il teatro don Bosco alle ore 17:30 di mercoledì 30 aprile, per poi proseguire con il resto delle celebrazioni il giorno successivo sulla litoranea dello Stagnone a poche centinaia di metri dal luogo della disgrazia.
Ricordiamo brevemente cosa avvenne quel giorno. Era l’1 maggio e come tutti gli anni, in occasione della festa di San Giuseppe, i padri salesiani avevano organizzato una gita per portare i convittori di Marsala, alloggiati presso la Casa della Divina Provvidenza, a visitare la vicina isola di Mozia.
I circa 100 ragazzi accompagnati dai preti e dai chierici dell’Istituto, si imbarcarono su tre piccoli natanti al Lido Marinella prendendo il largo verso la meta. Ma alla meta non giungeranno mai perché una di queste tre barche, la “Giuseppe e Maria”, che più tardi si scoprirà essere in disarmo, si capovolgerà in un punto dello Stagnone dove l’acqua è profonda circa due metri e mezzo. Molti degli occupanti di quella piccola barca, la maggior parte di loro non sapeva nuotare, trovarono la morte per annegamento.
Il Presidente Ienna: “Vale la pena ricordare che quella sciagura non colpì solamente la comunità Salesiana o la Città di Marsala. Colpì molti comuni dell’isola; difatti la maggior parte dei convittori salesiani provenivano da molti paesi della nostra regione, per lo più dell’entroterra.
In occasione delle celebrazioni giungeranno a Marsala i familiari di quelle piccole vittime. Molti giungeranno da fuori Sicilia, come la famiglia Papaleo che vive già da diversi anni a Milano. Saranno tutti qui a distanza di 50 anni per ricordare i loro cari. Da parte nostra, come Associazione, ci è sembrato doveroso il ricordo di quelle vittime, visto che in tutti questi anni nulla o poco si era fatto in loro memoria.
Tutti i soci di Porta d’Occidente hanno contribuito alla programmazione di questo evento. Probabilmente se non avessimo deciso di organizzare queste celebrazioni, ancora una volta un fatto così grave sarebbe rimasto nel dimenticatoio della memoria, aumentando ancor di più le pene di chi lo porta nel proprio cuore.
Debbo ringraziare l’Amministrazione Comunale nella persona del Sindaco On. Adamo e dell’Ass. Musillami per la concessione del patrocinio e per la fattiva collaborazione e il Direttore dei Salesiani di Marsala don Gino Costanzo per la disponibilità e la cooperazione nelle celebrazioni ”.
Si inizierà conla presentazione del libro “GLI ANGELI DELLO STAGNONE – Cronaca di una sciagura annunciata” edito da IL VOMERE presso il teatro don Bosco alle ore 17:30 di mercoledì 30 aprile, per poi proseguire con il resto delle celebrazioni il giorno successivo sulla litoranea dello Stagnone a poche centinaia di metri dal luogo della disgrazia.
Ricordiamo brevemente cosa avvenne quel giorno. Era l’1 maggio e come tutti gli anni, in occasione della festa di San Giuseppe, i padri salesiani avevano organizzato una gita per portare i convittori di Marsala, alloggiati presso la Casa della Divina Provvidenza, a visitare la vicina isola di Mozia.
I circa 100 ragazzi accompagnati dai preti e dai chierici dell’Istituto, si imbarcarono su tre piccoli natanti al Lido Marinella prendendo il largo verso la meta. Ma alla meta non giungeranno mai perché una di queste tre barche, la “Giuseppe e Maria”, che più tardi si scoprirà essere in disarmo, si capovolgerà in un punto dello Stagnone dove l’acqua è profonda circa due metri e mezzo. Molti degli occupanti di quella piccola barca, la maggior parte di loro non sapeva nuotare, trovarono la morte per annegamento.
Il Presidente Ienna: “Vale la pena ricordare che quella sciagura non colpì solamente la comunità Salesiana o la Città di Marsala. Colpì molti comuni dell’isola; difatti la maggior parte dei convittori salesiani provenivano da molti paesi della nostra regione, per lo più dell’entroterra.
In occasione delle celebrazioni giungeranno a Marsala i familiari di quelle piccole vittime. Molti giungeranno da fuori Sicilia, come la famiglia Papaleo che vive già da diversi anni a Milano. Saranno tutti qui a distanza di 50 anni per ricordare i loro cari. Da parte nostra, come Associazione, ci è sembrato doveroso il ricordo di quelle vittime, visto che in tutti questi anni nulla o poco si era fatto in loro memoria.
Tutti i soci di Porta d’Occidente hanno contribuito alla programmazione di questo evento. Probabilmente se non avessimo deciso di organizzare queste celebrazioni, ancora una volta un fatto così grave sarebbe rimasto nel dimenticatoio della memoria, aumentando ancor di più le pene di chi lo porta nel proprio cuore.
Debbo ringraziare l’Amministrazione Comunale nella persona del Sindaco On. Adamo e dell’Ass. Musillami per la concessione del patrocinio e per la fattiva collaborazione e il Direttore dei Salesiani di Marsala don Gino Costanzo per la disponibilità e la cooperazione nelle celebrazioni ”.
La Sicilia, edizione di Trapani, del 1 Maggio 2014
La Sicilia, edizione di Caltanissetta, del 27 Aprile 2014
Giornale di Sicilia, edizione di Trapani, del 29 Aprile 2014
Marsala, Nino Ienna e "Gli Angeli dello Stagnone"
Marsala, ieri abbiamo incontrato lo scrittore Nino Ienna, il quale,
qualche giorno addietro, ha presentato il suo ultimo lavoro, “ Gli
angeli dello stagnone”.
Il libro tratta di un evento realmente accaduto il 1 maggio 1964, a Marsala.
A seguito di una gita organizzata, dall’Istituto Salesiano e dai parroci della Divina Provvidenza di Marsala, 17 ragazzi perdettero la vita in una traversata per raggiungere l’Isola di Mothia.
“Devo dire che è stato un successo inaspettato” ci rivela Nino Ienna, “In fondo Marsala, ha una coscienza civica, e un senso di responsabilità non indifferente. Purtroppo la stessa cosa non è avvenuta da parte delle istituzioni che si sono succedute, in tutti questi anni, nessuno si è ricordato di andare a commemorare questi 17 angioletti che sono andati via.”
Avere rispolverato questa storia è dato da un senso di legame, che lo scrittore che verso la città.
Ma ciò che ha portato Ienna a parlare di questa storia, è stata una tabellatura, messa qualche anno fa, nella strada che unisce Corso Gramsci con il lungo mare salinella, è stata nominata come via M.Orlando, ignorando completamente chi fossero Nino Messina e Carmelo Orlando, ovvero gli unici due marsalesi che morirono in quella tragedia, i quali furono insignite con attestazione di valore civile da parte della presidenza della Repubblica, proprio per aver sacrificato la propria vita, per salvarne tante altre.
“Ma qualche giorno addietro” ci racconta Nino Ienna, “dopo la presentazione del libro, la tabellatura di quella strada cambia, da Via M.Orlando in Via Messina e Orlando. Devo dire grazie all’Ass. Lo Curto, che era presente alla manifestazione e che ha recepito il mal contento dei presenti, per questa targa errata, e che ha agito immediatamente”.
da: http://www.trinacrianews24.it
Il libro tratta di un evento realmente accaduto il 1 maggio 1964, a Marsala.
A seguito di una gita organizzata, dall’Istituto Salesiano e dai parroci della Divina Provvidenza di Marsala, 17 ragazzi perdettero la vita in una traversata per raggiungere l’Isola di Mothia.
“Devo dire che è stato un successo inaspettato” ci rivela Nino Ienna, “In fondo Marsala, ha una coscienza civica, e un senso di responsabilità non indifferente. Purtroppo la stessa cosa non è avvenuta da parte delle istituzioni che si sono succedute, in tutti questi anni, nessuno si è ricordato di andare a commemorare questi 17 angioletti che sono andati via.”
Avere rispolverato questa storia è dato da un senso di legame, che lo scrittore che verso la città.
Ma ciò che ha portato Ienna a parlare di questa storia, è stata una tabellatura, messa qualche anno fa, nella strada che unisce Corso Gramsci con il lungo mare salinella, è stata nominata come via M.Orlando, ignorando completamente chi fossero Nino Messina e Carmelo Orlando, ovvero gli unici due marsalesi che morirono in quella tragedia, i quali furono insignite con attestazione di valore civile da parte della presidenza della Repubblica, proprio per aver sacrificato la propria vita, per salvarne tante altre.
“Ma qualche giorno addietro” ci racconta Nino Ienna, “dopo la presentazione del libro, la tabellatura di quella strada cambia, da Via M.Orlando in Via Messina e Orlando. Devo dire grazie all’Ass. Lo Curto, che era presente alla manifestazione e che ha recepito il mal contento dei presenti, per questa targa errata, e che ha agito immediatamente”.
da: http://www.trinacrianews24.it
Marsala - Un libro sulla strage del 1964
da: La Sicilia, edizione di Trapani, del 23 Marzo 2014, pag. 33.
Presentazione del libro "Gli Angeli dello Stagnone" di Nino Ienna
Libri. Sabato a Marsala, la presentazione di "Gli Angeli dello Stagnone" di Nino Ienna
Il 22 marzo prossimo, alle ore 17.30 presso l’aula magna dell’Istituto Tecnico Agrario “ A. Damiani “ di Marsala, verrà presentato il nuovo libro di Nino Ienna, "Gli Angeli dello Stagnone - Cronaca di una sciagura annunciata". Lo scrittore, già autore di “Mai più l’ombra di un sorriso” con il quale ha raccontato ai lettori la vicenda delle tre bambine uccise dal “mostro” di Marsala nel 1971, con questo suo nuovo libro vuole rispolverare un’altra drammatica vicenda e nel contempo rendere omaggio alla memoria di 17 piccole vittime della nostra amata terra. Era l’1 maggio del 1964, quando alle ore 11.50 circa, nello Stagnone di Marsala, si consumò una catastrofe senza precedenti nella recente storia della cittadina lilybetana. I Padri Salesiani, della «Casa della Divina Provvidenza», organizzarono una gita in barca sull’Isola di Mozia. Una gita trasformatasi in ecatombe. I gitanti, la maggior parte di loro studenti dell’Istituto Salesiano di Marsala, verso le 11.00 di quel dì, raggiunsero “Lido Marinella” oggi sede della Lega Navale, prendendo posto su tre piccole barche a motore, sicuramente insufficienti ed inadatte a trasportare contemporaneamente circa 100 persone. Le barche iniziarono la loro navigazione in maniera tranquilla verso l’Isola di Mozia, ma poi, all’improvviso, una si è rovesciata scaraventando in acqua 30 studenti dell’Istituto Salesiano. Di questi, ben 16 giovani ed un chierico, provenienti da diversi paesi della Sicilia, morirono annegati a causa del terribile naufragio. Quel dì persero la vita: Antonino Messina, Carmelo Orlando, Vincenzo Sagona, Giovanni Caravello, Rosario Mugavero, Salvatore Madelio, Domenico Papaleo, Camillo Lo Presti, Paolo Lo Presti, Francesco Ruffino, Domenico Tirrito, Giovanni Tirrito, Michele Borrello, Antonino Ruggirello, Renato Consoli, Vincenzo Capizzi, Michelangelo Turrisi.
Nino Ienna, quarantacinquenne marsalese, scrive solamente per passione. Nei suoi racconti, generalmente mai inventati, narra spaccati di cronaca siciliana ed in particolar modo di eventi accaduti nella sua Marsala. Ha dedicato molto tempo a questa sua ultima fatica letteraria, raccogliendo inedite testimonianze, fotografie, racconti di superstiti.
Nino Ienna: «credo che questo mio piccolo impegno verso la storia della mia Città sia un grande atto di amore per questa terra, molto spesso esclusa e trascurata. Sono trascorsi ben cinquant’anni da quel triste giorno e nessuno ha mai pensato di onorare quelle piccole vittime. L’impegno preso con la propria coscienza non si limiterà solamente a questo scritto, ma avrà un seguito. Difatti con l’Associazione Porta d’Occidente, che mi onoro di presiedere, il prossimo 1 maggio stiamo organizzando delle celebrazioni sul luogo della tragedia. Abbiamo già chiesto alla commissione toponomastica del Comune di Marsala l’intitolazione di una Piazza sul Lungomare dello Stagnone, ma nel frattempo, visto i tempi burocratici dai quali non si può prescindere, l’1 maggio prossimo, unitamente ad altre iniziative tutte autofinanziate da Porta d’Occidente, scopriremo a Punta Palermo una lapide a ricordo di quelle piccole 17 vittime del mare».
da: marsala.tp24.it del 21.03.2014
Nino Ienna, quarantacinquenne marsalese, scrive solamente per passione. Nei suoi racconti, generalmente mai inventati, narra spaccati di cronaca siciliana ed in particolar modo di eventi accaduti nella sua Marsala. Ha dedicato molto tempo a questa sua ultima fatica letteraria, raccogliendo inedite testimonianze, fotografie, racconti di superstiti.
Nino Ienna: «credo che questo mio piccolo impegno verso la storia della mia Città sia un grande atto di amore per questa terra, molto spesso esclusa e trascurata. Sono trascorsi ben cinquant’anni da quel triste giorno e nessuno ha mai pensato di onorare quelle piccole vittime. L’impegno preso con la propria coscienza non si limiterà solamente a questo scritto, ma avrà un seguito. Difatti con l’Associazione Porta d’Occidente, che mi onoro di presiedere, il prossimo 1 maggio stiamo organizzando delle celebrazioni sul luogo della tragedia. Abbiamo già chiesto alla commissione toponomastica del Comune di Marsala l’intitolazione di una Piazza sul Lungomare dello Stagnone, ma nel frattempo, visto i tempi burocratici dai quali non si può prescindere, l’1 maggio prossimo, unitamente ad altre iniziative tutte autofinanziate da Porta d’Occidente, scopriremo a Punta Palermo una lapide a ricordo di quelle piccole 17 vittime del mare».
da: marsala.tp24.it del 21.03.2014
"Porta d'Occidente" ricorderà le vittime del 1° maggio 1964 a cinquant'anni dalla tragedia
L’associazione socio culturale “Porta d’Occidente” di Marsala, presieduta da Nino Ienna, continua con impegno e dedizione nell’opera di reminiscenza storico-culturale legata alla propria Città. Il sodalizio di Capo Boeo sta già organizzando, per il 1° maggio 2014, delle celebrazioni per ricordare il 50esimo anniversario di una tremenda sciagura che colpì la città di Marsala. “Il 1° maggio del prossimo anno, ricorderemo e commemoreremo il 50esimo anniversario della sciagura dello Stagnone. Quel...
lontano primo maggio del 1964 ben 16 giovanissimi convittori ed un chierico dell’Istituto Salesiano Casa della Divina Provvidenza di Marsala, perdettero la vita nella laguna dello Stagnone a causa di un disgraziato incidente – ha ricordato Ienna – e cioè il capovolgimento irreparabile della piccola barca sulla quale erano stati fatti salire a bordo per dirigersi all’isola di Mozia. Quel giorno tanto nefasto per la storia della nostra Città, che non è mai stato sufficientemente ricordato se non nell’immediato periodo dopo la sciagura, dovrebbe diventare invece una ricorrenza fissa per Marsala. Saranno tante le iniziative collegate alla commemorazione del prossimo anno”. Tra queste è già partita una petizione popolare che l'associazione “Porta d’Occidente” presenterà al sindaco ed alla Commissione Toponomastica del comune di Marsala, affinché il piccolo piazzale di Punta Palermo sul lungomare dello Stagnone, che i marsalesi identificano ancora come “curva tre nasse”, assuma la denominazione di “Largo vittime del 1° maggio 1964”. Il Presidente Nino Ienna ha fatto sapere che è già in contatto con molte delle famiglie che in quel funesto giorno persero un proprio caro. Arriveranno da ogni parte della Sicilia per ricordare i loro familiari scomparsi. “Quello che auspichiamo è di trovare la collaborazione ed il sostegno dell’Amministrazione comunale – ha infine affermato –. Da parte nostra ci sarà il massimo impegno nel ricordo di una pagina importante, anche se triste, della storia della nostra Città ed il doveroso ricordo dei ragazzi che quel giorno persero la vita”.
da: http://www.marsalace.it
lontano primo maggio del 1964 ben 16 giovanissimi convittori ed un chierico dell’Istituto Salesiano Casa della Divina Provvidenza di Marsala, perdettero la vita nella laguna dello Stagnone a causa di un disgraziato incidente – ha ricordato Ienna – e cioè il capovolgimento irreparabile della piccola barca sulla quale erano stati fatti salire a bordo per dirigersi all’isola di Mozia. Quel giorno tanto nefasto per la storia della nostra Città, che non è mai stato sufficientemente ricordato se non nell’immediato periodo dopo la sciagura, dovrebbe diventare invece una ricorrenza fissa per Marsala. Saranno tante le iniziative collegate alla commemorazione del prossimo anno”. Tra queste è già partita una petizione popolare che l'associazione “Porta d’Occidente” presenterà al sindaco ed alla Commissione Toponomastica del comune di Marsala, affinché il piccolo piazzale di Punta Palermo sul lungomare dello Stagnone, che i marsalesi identificano ancora come “curva tre nasse”, assuma la denominazione di “Largo vittime del 1° maggio 1964”. Il Presidente Nino Ienna ha fatto sapere che è già in contatto con molte delle famiglie che in quel funesto giorno persero un proprio caro. Arriveranno da ogni parte della Sicilia per ricordare i loro familiari scomparsi. “Quello che auspichiamo è di trovare la collaborazione ed il sostegno dell’Amministrazione comunale – ha infine affermato –. Da parte nostra ci sarà il massimo impegno nel ricordo di una pagina importante, anche se triste, della storia della nostra Città ed il doveroso ricordo dei ragazzi che quel giorno persero la vita”.
da: http://www.marsalace.it
A Nino Messina, giovane eroe immolatosi per salvare gli amici nel naufragio avvenuto nello Stagnone il 1 Maggio 1964
di Elio Piazza - Caro Nino, finalmente la segnaletica del Comune di Marsala ti ha reso giustizia. Sono passati quasi cinquant’anni da quando hai sacrificato la tua giovane vita nel disperato tentativo di salvare altri tuoi amici dell’Istituto Salesiano naufragati nei pressi di Punta di Palermo, prossimi ad imboccare la rotta per Mozia nei bassi fondali dello Stagnone. Assieme a Carmelo Orlando, anche lui studente del Magistrale “Pascasino”, sopraffatto dalla fatica e dalle braccia che ti si avvinghiavano in cerca di salvezza, hai posto tragica fine alla tua vita.
A te ed al tuo amico e compagno di studi Carmelo Orlando il Comune, per onorarne la memoria, tempo fa dedicò una via, ma la segnaletica stradale maldestramente intitolò VIA M. ORLANDO (foto 1) riservando al tuo cognome la semplice iniziale. “Orribile visu !” direbbero i latini.
Di recente ti è stata resa giustizia con la nuova insegna VIA A. MESSINA E C. ORLANDO (foto 2) installata anch’essa nella rotatoria in fondo a Corso Gramsci.
Ma che ci sta a fare ormai la vecchia insegna che per anni ti ha gravemente offeso inghiottendo il tuo cognome? Chiedo a chi compete di eliminare la vecchia insegna sostituendola con la riproduzione di quella corretta.
da: www.marsalaviva.it
A te ed al tuo amico e compagno di studi Carmelo Orlando il Comune, per onorarne la memoria, tempo fa dedicò una via, ma la segnaletica stradale maldestramente intitolò VIA M. ORLANDO (foto 1) riservando al tuo cognome la semplice iniziale. “Orribile visu !” direbbero i latini.
Di recente ti è stata resa giustizia con la nuova insegna VIA A. MESSINA E C. ORLANDO (foto 2) installata anch’essa nella rotatoria in fondo a Corso Gramsci.
Ma che ci sta a fare ormai la vecchia insegna che per anni ti ha gravemente offeso inghiottendo il tuo cognome? Chiedo a chi compete di eliminare la vecchia insegna sostituendola con la riproduzione di quella corretta.
da: www.marsalaviva.it
Marsala, 1 Maggio 1964. Una strage dimenticata. I familiari aspettano ancora la verità.
Il primo maggio 1964 Marsala fu colpita da una terribile sciagura. La “strage del primo maggio” venne chiamata, in cui persero la vita 17 allievi dell’istituto Salesiani annegati a largo della costa marsalese mentre stavano per fare una gita in barca all’isola di Mozia.
Una disgrazia che colpì tutta Italia perché le vittime provenivano da ogni regione. Maria Papaleo è la sorella di uno dei 17 ragazzi che persero la vita in quel tragico incidente. Cosa successe quel giorno di quasi 50 anni fa?
Mio fratello si trovava nel collegio dei Salesiani da qualche mese. Per la festa del primo maggio i preti organizzarono una gita in barca all’isola di Mozia. Purtroppo le barche erano troppo piccole per trasportare tutti i ragazzi, e quella in cui era mio fratello si capovolse, ed è successa la disgrazia.
Lei quanti anni aveva quando successe? Cosa ricorda di quel giorno?
Avevo solo sei anni. Ricordo poco. Ricordo di quando arrivò il telegramma la sera, i miei genitori che partirono immediatamente per Marsala. E il loro ritorno, con la bara di mio fratello. Da mia madre ho avuto poche notizie, per lei è ancora un dolore enorme, dopo tutti questi anni, l’aver perso un figlio di 13 anni in questa maniera. Ed è difficile parlarne.
Una strage avvenuta in una maniera assurda. Evitabilissima con un po’ di buonsenso.
Dalle poche notizie che sono riuscita a trovare ho scoperto che queste barchette non fecero il tragitto normale indicato dalla Capitaneria di Porto ma seguirono una strada diversa. Purtroppo non erano controllati, anche la Capitaneria quando seppe del problema non riuscì ad arrivare in tempo.
Lei fa riferimento alle poche notizie che ha trovato. Anche perché sulla strage del primo maggio si è sempre detto e scritto poco.
Esatto. Io infatti in questo ultimo periodo ho trovato, durante le mie ricerche negli archivi storici, qualche articolo sull’Osservatorio Romano, altri trafiletti su L’Unità e poco altro. C’è stata anche un’indagine per omicidio colposo ma noi familiari non abbiamo mai avuto notizia sull’esito di questa inchiesta. Anche perché nel 1964 non ci si poteva costituire parte civile quindi le famiglie erano ignare delle decisioni che erano state prese nel condannare lew persone che hanno deciso di intraprendere questa gita in barca.
Lei un suo contributo lo sta dando in molti modi. È stato creato anche un sito internet dedicato alla storia di quel primo maggio.
Il sito è stato creato dal signor Caravello, nipote di uno dei ragazzi morti quel giorno. Anche lui ha trovato qualche notizia sui giornali dell’epoca. C’è questa volontà di ricordarli.
A proposito di memoria. C’è un monumento al cimitero di che ricorda la strage?
So di una scultura marmorea dedicata ai 17 ragazzi.
Lei non mai venuta a Marsala. Ha mai avuto la tentazione di andare a vedere i luoghi della strage dove è morto anche suo fratello?
Per varie vicissitudini non sono mai riuscita a completare la ricerca e fare una visita in loco. Mi sono però ripromessa di farlo. Di venire a vedere i luoghi in qui ha vissuto quei pochi e ultimi mesi mio fratello.
Il prossimo anno cade il cinquantesimo anniversario della strage. E per l’occasione si può provare a fare un po’ più di verità sulla vicenda, come sta cercando di fare lei con altri parenti di quei ragazzi morti nella sciagura.
Ci sembra giusto sapere la verità su come sono andate realmente le cose e su come andò a finire quell’inchiesta. E sembra giusto soprattutto perché il prossimo anno cade il cinquantesimo anniversario, e spero che le autorità locali ci daranno una mano. Almeno fare una messa solenne. Cosa che non è mai stata fatta, anche perché i genitori e i parenti si sono persi tutti di vista.
È importante lavorare sulla memoria. Ad esempio al cimitero di Marsala c’è un monumento, ma sembra che non ci sia alcuna stele allo Stagnone, luogo dell’incidente. Bisogna fare uno sforzo di memoria collettiva, lanciare appelli ai ricordi della gente. Chi sa parli, in sostanza.
Spero che i familiari possano mettersi in contatto per fare questo sforzo di memoria collettiva. Questo ci serve anche per trovare tutte le foto dei ragazzi. Notizie che possono farci piacere, ad esempio sapere come loro passavano le giornate, come hanno trascorso i loro ultimi momenti di vita. È una cosa che non ci può consolare, né togliere il dolore. Ma riavvicinarci ai nostri cari.
da: www.marsala.it
Una disgrazia che colpì tutta Italia perché le vittime provenivano da ogni regione. Maria Papaleo è la sorella di uno dei 17 ragazzi che persero la vita in quel tragico incidente. Cosa successe quel giorno di quasi 50 anni fa?
Mio fratello si trovava nel collegio dei Salesiani da qualche mese. Per la festa del primo maggio i preti organizzarono una gita in barca all’isola di Mozia. Purtroppo le barche erano troppo piccole per trasportare tutti i ragazzi, e quella in cui era mio fratello si capovolse, ed è successa la disgrazia.
Lei quanti anni aveva quando successe? Cosa ricorda di quel giorno?
Avevo solo sei anni. Ricordo poco. Ricordo di quando arrivò il telegramma la sera, i miei genitori che partirono immediatamente per Marsala. E il loro ritorno, con la bara di mio fratello. Da mia madre ho avuto poche notizie, per lei è ancora un dolore enorme, dopo tutti questi anni, l’aver perso un figlio di 13 anni in questa maniera. Ed è difficile parlarne.
Una strage avvenuta in una maniera assurda. Evitabilissima con un po’ di buonsenso.
Dalle poche notizie che sono riuscita a trovare ho scoperto che queste barchette non fecero il tragitto normale indicato dalla Capitaneria di Porto ma seguirono una strada diversa. Purtroppo non erano controllati, anche la Capitaneria quando seppe del problema non riuscì ad arrivare in tempo.
Lei fa riferimento alle poche notizie che ha trovato. Anche perché sulla strage del primo maggio si è sempre detto e scritto poco.
Esatto. Io infatti in questo ultimo periodo ho trovato, durante le mie ricerche negli archivi storici, qualche articolo sull’Osservatorio Romano, altri trafiletti su L’Unità e poco altro. C’è stata anche un’indagine per omicidio colposo ma noi familiari non abbiamo mai avuto notizia sull’esito di questa inchiesta. Anche perché nel 1964 non ci si poteva costituire parte civile quindi le famiglie erano ignare delle decisioni che erano state prese nel condannare lew persone che hanno deciso di intraprendere questa gita in barca.
Lei un suo contributo lo sta dando in molti modi. È stato creato anche un sito internet dedicato alla storia di quel primo maggio.
Il sito è stato creato dal signor Caravello, nipote di uno dei ragazzi morti quel giorno. Anche lui ha trovato qualche notizia sui giornali dell’epoca. C’è questa volontà di ricordarli.
A proposito di memoria. C’è un monumento al cimitero di che ricorda la strage?
So di una scultura marmorea dedicata ai 17 ragazzi.
Lei non mai venuta a Marsala. Ha mai avuto la tentazione di andare a vedere i luoghi della strage dove è morto anche suo fratello?
Per varie vicissitudini non sono mai riuscita a completare la ricerca e fare una visita in loco. Mi sono però ripromessa di farlo. Di venire a vedere i luoghi in qui ha vissuto quei pochi e ultimi mesi mio fratello.
Il prossimo anno cade il cinquantesimo anniversario della strage. E per l’occasione si può provare a fare un po’ più di verità sulla vicenda, come sta cercando di fare lei con altri parenti di quei ragazzi morti nella sciagura.
Ci sembra giusto sapere la verità su come sono andate realmente le cose e su come andò a finire quell’inchiesta. E sembra giusto soprattutto perché il prossimo anno cade il cinquantesimo anniversario, e spero che le autorità locali ci daranno una mano. Almeno fare una messa solenne. Cosa che non è mai stata fatta, anche perché i genitori e i parenti si sono persi tutti di vista.
È importante lavorare sulla memoria. Ad esempio al cimitero di Marsala c’è un monumento, ma sembra che non ci sia alcuna stele allo Stagnone, luogo dell’incidente. Bisogna fare uno sforzo di memoria collettiva, lanciare appelli ai ricordi della gente. Chi sa parli, in sostanza.
Spero che i familiari possano mettersi in contatto per fare questo sforzo di memoria collettiva. Questo ci serve anche per trovare tutte le foto dei ragazzi. Notizie che possono farci piacere, ad esempio sapere come loro passavano le giornate, come hanno trascorso i loro ultimi momenti di vita. È una cosa che non ci può consolare, né togliere il dolore. Ma riavvicinarci ai nostri cari.
da: www.marsala.it